Un sogno a tinte verde, bianco e rosso è quello che sta vivendo il Circolo Tennis Massa Lombarda. La straordinaria cavalcata ha portato i ragazzi di capitan Montalbini fino alla finale scudetto di serie A1 maschile di tennis. Dopo aver dettato legge nel girone 3, centrando per la prima volta la qualificazione ai play-off del massimo campionato nazionale, nella semifinale con formula andata e ritorno la squadra massese è riuscita nell’impresa di eliminare il Tennis Club Santa Margherita Ligure, compagine dichiaratamente costruita per puntare al titolo. Domenica 7 dicembre, dunque, sui campi in sintetico indoor dello Stampa Sporting Torino (gli stessi che qualche settimana fa hanno ospitato gli allenamenti di Jannik Sinner e degli altri campioni impegnati alle Atp Finals) il team targato Oremplast sfiderà per il titolo il Match Ball Firenze, che nell’altra semifinale ha prevalso sullo Sporting Selva Alta Vigevano.
Sono ore di febbrile attesa nella cittadina della Bassa Romagna con meno di 11mila abitanti, partita dalla serie D1 25 anni fa. Ora la squadra che ha già scritto un pagina del tennis romagnolo comprende: Giulio Zeppieri, Francesco Forti, l’under 18 Jacopo Vasamì, i ‘vivaio’ Lorenzo Rottoli e Jacopo Bilardo, Peter Buldorini, Pietro Ricci, Alessio De Bernardis oltre allo slovacco Martin Klizan. Saranno un centinaio i tifosi che sosterranno Massa Lombarda nel capoluogo piemontese (il circolo ha organizzato anche un pullman) e molti di più quelli davanti alla tv a seguire le dirette di SuperTennis (canale 64).
«Si tratta di un traguardo storico, e forse irripetibile, per il nostro piccolo circolo, che però ha dimostrato di saper fare cose grandi – sottolinea il presidente Giorgio Errani, padre di Sara, da un paio d’anni alla guida del club – Merito dei nostri capitani Michele Montalbini e Alessio De Bernardis, ma soprattutto del gruppo di atleti, ma prima ancora uomini, straordinari che abbiamo l’onore di avere in squadra. Anziché scegliere di “accontentarsi” della salvezza, che è sempre e comunque per noi un obiettivo importante, hanno messo l’impegno e la voglia di provarci fino in fondo davanti ai loro interessi personali di atleti e si sono messi a disposizione totale della squadra. La dedica di questa finale scudetto va giocoforza ad Oreste Pagani, che ci ha sempre supportato e ha sempre sottolineato i principi più sani, nella vita e nello sport, che devono essere la nostra guida. L’orgoglio per questo traguardo è grande, ma non copre il dispiacere di non poterlo avere testimone di questo exploit in prima fila».
«Abbiamo sempre disputato i play-out nelle nostre partecipazioni al massimo campionato e sinceramente non ci aspettavamo di arrivare sino alla finale – riconosce il capitano Michele Montalbini – e proprio per questo non vediamo l’ora di vivere questa inedita avventura. Anche perché la nostra peculiarità è quella di essere un gruppo di amici che va a giocare la domenica soprattutto con il piacere di stare insieme, disposti a fare un sacrificio uno per l’altro. Non abbiamo un organico ampio come altri club, però in termini di compattezza e unione non siamo secondi a nessuno. Del resto cerchiamo di tenere nel tempo l’ossatura della squadra, inserendo ogni volta un tassello».
“Il Match Ball Firenze? E’ un avversario di spessore, con elementi di qualità e anche validi giocatori ‘vivaio’, altrimenti non sarebbe arrivato fin qui – afferma Montalbini -. Sarà una partita bella da giocare, dove a fare la differenza potrebbe essere la gestione della tensione per l’importanza della posta in palio. Vista la pianificazione degli allenamenti che ci ha comunicato la federazione, partiremo già venerdì per Torino e nelle due giornate di vigilia della sfida valuterò le condizioni dei miei atleti per poi effettuare le scelte di formazione. D’altronde siamo partiti dalla serie D1 25 anni fa, ed è un miracolo essere da 15 anni in A per noi che abbiamo cominciato tutto facendo sogni davanti a un piatto di cappelletti e a un bicchiere di vino. “



