L’attacco della Confesercenti, che organizza un seminario sul tema
«Si tratta di nuove formule – sottolinea Esmeralda Giampaoli, presidente della Fiepet-Confesercenti – che però potrebbero nascondere, dietro a prezzi talvolta esageratamente bassi e alla facilità di utilizzo, una significativa contrazione della qualità dei prodotti offerti e quindi una forma di concorrenza sleale per chi svolge le stesse attività in modo tradizionale, ma con ben altri livelli qualitativi». Nel sistema del couponing, in particolare – sottolineano dalla Confesercenti – «si rinuncia spesso alla qualità in nome della quantità, presentando offerte allettanti a basto costo, realizzate però con prodotti scadenti e presentati senza cura. Si punta sul numero dei clienti più che sulla fidelizzazione: si vuole soltanto fare cassa anche se i clienti, insoddisfatti, non torneranno più».
L’home restaurant, al contrario, secondo Confesercenti «sembra puntare sulla qualità del prodotto offerto e sulla diversità e le caratteristiche del contesto ma con formule di pagamento, fatturazione, tassazione e controlli sull’igiene ancora “nascosti”, almeno quanto le case in cui si svolgono pranzi e cene per pochi clienti e per pochi giorni al mese».
«L’Italia – conclude la Giampaoli – ha una tradizione riconosciuta ed apprezzata a livello mondiale nella ricezione turistica e soprattutto nella ristorazione. Crediamo che vada tutelata nell’interesse della clientela e degli stessi operatori del settore».
Per discutere dei nuovi fenomeni del couponing e della sharing economy, la Fiepet ha organizzato un seminario che si svolgerà a Ravenna, lunedì 16 marzo, a partire dalle 10,30, e per tutta la giornata, nella sala assemblee della Confesercenti, in piazza Bernini 7.