«Altro che rumore, faccio chiudere il pub alle 23 per l’incolumità delle persone»

Matteucci sull’ordinanza che sta facendo discutere: «Le motivazioni
centrali non hanno nulla a che fare con il diritto al divertimento»

«La mia ordinanza sul locale nella zona della stazione non ha come motivazione prevalente il “troppo rumore”. In ballo c’è l’incolumità delle persone». Il sindaco Fabrizio Matteucci se la prende probabilmente con la stampa locale (noi compresi, che insieme a Corriere e Voce di Romagna abbiamo utilizzato l’espressione citata da Matteucci, mentre il Carlino semplicemente una comunque del tutto equivalente) che nei titoli alla notizia riguardante la sua ordinanza si è concentrata soprattutto sul rumore, appunto. D’altronde nell’ordinanza si fa riferimento in più occasioni agli schiamazzi notturni e al rumore (al centro anche di un esposto dei residenti e dei controlli di Arpa), ma anche – sottolinea il sindaco – a questioni di sicurezza (come comunque riportato negli articoli da tutta la stampa). E Matteucci riporta così lo stralcio del suo testo dove si fa riferimento alle risse e alle aggressioni che vedrebbero coinvolti gli stessi gestori (come scritto nell’articolo tra i correlati), con «concreti rischi per l’incolumità pubblica» (tra gli allegati comunque l’ordinanza completa).

«Aggiungo che, a motivazione di ciò che è scritto nell’ordinanza – continua la nota del Primo cittadino –, è depositata presso il mio ufficio altra documentazione che non proviene solo dalla Polizia Municipale e che riguarda altri episodi di cui si stanno interessando organi dello Stato. Una situazione limite, non paragonabile ad altre che, fra l’altro, danneggia altre attività imprenditoriali di quella zona. Dunque le motivazioni centrali della mia ordinanza non hanno nulla a che fare con il diritto al divertimento e neppure con “un po’ di rumore”. Quando davanti a un locale c’è un po’ troppa confusione non faccio ordinanze come questa. I miei Assessori vanno e cercano di mediare fra gestori dei locali, frequentatori e residenti. Questa invece è un’ altra storia, altro che troppo rumore! Preciso infine che in questi lunghi mesi di continue violazioni, controlli e sanzioni di cui i titolari del locale erano ovviamente a conoscenza, mai mi è stato chiesto da loro un incontro».

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