domenica
29 Giugno 2025
movida

La parola al vocalist: «Sono un artista. E non vorrei più dire “su le mani”»

Intervista semiseria al lughese Danny Pee: «Oggi Instagram ha sostituito i locali...»

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Dannypee
Il vocalist Danny Pee

Danny Pasi, 38 anni lughese, in arte Danny Pee, è uno dei vocalist più noti della zona, di stanza in particolare al celebre Pineta di Milano Marittima.

Lo abbiamo contattato per un’intervista semi-seria, per capire meglio come funziona quello che è diventato un vero e proprio mestiere.

Quando hai iniziato a fare il vocalist?
«Nel 2002».
Perché?
«Volevo fare qualcosa di diverso».
È il tuo lavoro o un hobby?
«È il mio lavoro e resta il mio hobby preferito».
Cos’hai scritto sulla carta d’identità alla voce professione?
«Artista».
Cosa fa un vocalist?
«Parla, canta, carica e a volte fa casino».
Perché è importante?
«È importante perché crea un legame tra il pubblico e la musica con entusiasmo».
Che rapporto c’è con il deejay?
«Dipende dal dj e a volte anche dal vocalist».
Che rapporto hai con il pubblico?
«Dipende dal pubblico! Scherzi a parte, il vocalist deve essere bravo a crearlo, questo rapporto».
Alle ragazze (o ai ragazzi) piace il vocalist?
«Fino al 2015 sì, dai. Adesso guardano prima il dj».
Lo dici “su le mani”?
«Cerco due punti strategici a serata per dirlo, ma vorrei arrivare a zero».
Qual è il tuo cavallo di battaglia invece?
«Fammi vedere chi seiiiiii!».
La richiesta più strana?
«“Puoi fare gli auguri alla mia amica che è single e cornuta?”».
La serata che ricordi?
«Le ricordo tutte con piacere peró l’Aperishow nel Padovano davanti a 10mila persone con Mauro Ferrucci e Tommy Vee è stata un’emozione grande e per me indimenticabile».
Vip da discoteca che hai conosciuto?
«In questi anni ne ho presentati e conosciuti tanti, da Marco Bocci a Nicolas Vaporidis, da Cesare Cremonini a Bobo Vieri».
In quali locali lavori?
«Lavoro un po’ in tutta Italia, da Lignano Sabbiadoro (Charlie) a Milano Marittima (Pineta), da Palermo (Country) a Milano (Shed)».
E in quale locale ti piacerebbe invece lavorare?
«Fuori dall’Italia: Ibiza, Mykonos, Londra… Mi piacerebbe portare il vocalist anche all’estero».
Quanto si può guadagnare in una serata?
«Stai sempre a pensare ai soldi…».
Non ti sei stancato di andare in discoteca?
«No, perché mi piace la musica e quell’aria di entusiasmo che si respira».
Come è cambiato il “pubblico” da quando hai iniziato?
«Anni fa tutti cercavano di mettersi in mostra nei locali, oggi invece usano Instagram».
E i giovani?
«I giovani d’oggi sono piu esigenti, grazie all’evoluzione di internet ora vedono festival e grandi party a portata di mano quindi si aspettano anche nella loro zona serate sempre al top».

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