sabato
16 Agosto 2025
podcast

Cavezzali e Gozzoli in onda su Rai Radio3 con un documentario sulla ludopatia

Due puntate in programma per il 23 e 24 novembre

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Cavezzali Gozzoli Foto Ritratto Podcast

Fine anni ’70. Pablo è un giovane uomo brillante e promettente: intelligente, ricco, con una carriera davanti a sé e un futuro luminoso. A soli 23 anni, la sua vita cambia radicalmente quando, dopo la morte improvvisa del padre, si trasferisce con la madre a Bologna.
Qui, per una coincidenza del destino, la sua abitazione si trova a pochi passi dall’ippodromo. Una sera decide di scommettere cento lire con gli amici. Quella scommessa, apparentemente innocente, lo trasforma e inizia un viaggio senza ritorno di 36 anni, fatto di vizi, debiti e dipendenze.

Questa la trama di “Il cavallo vincente”, l’audio documentario dello scrittore ravennate (e collaboratore della nostra testata) Matteo Cavezzali, realizzato con Gianni Gozzoli (podcaster attivo da 30 anni nel settore) per Tre Soldi, che andrà in onda in due puntate sabato 23 e domenica 24 novembre su Rai Radio3, sempre alle 13.

La storia è vera, brutale e senza filtri, ma con un lieto fine. Ripercorsa attraverso il racconto intimo e toccante degli autori, vuole portarci a riflettere sul potere distruttivo del gioco d’azzardo e sulle debolezze dell’animo umano.

«Abbiamo scelto di raccontare questa storia quasi come un monologo continuo dell’intervistato perchè abbiamo sentito il bisogno di fermarci, di fare un passo indietro. Un ritorno alla semplicità, a quel momento in cui la voce dell’autore si mette da parte per lasciare spazio alla storia – commentano Cavezzali e Gozzoli -. Perché alla fine, non è l’autore che importa. Non dovrebbe mai esserlo. È la storia. E la storia ha bisogno di respirare, di vivere da sola, senza essere sovrastata da chi la racconta. E quando ascolti qualcuno senza altre voci a distrarti, succede una magia. Le sue parole, che appartengono a un altro, iniziano a diventare le tue. Non c’è il volto, non c’è l’espressione, solo la voce. E quella voce, quel suono, diventa tutto. Ti ritrovi a costruire un’immagine intorno a quelle parole, a riempire il vuoto con una visione che è solo tua. E in quel momento, quelle parole entrano dentro di te. Non restano fuori, distanti. Diventano parte di te, come un eco che risuona nel tuo cervello, senza che tu possa evitarlo».

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