Ispezione ministeriale al corso di laurea in Beni culturali

L’esame si concluderà con una valutazione: promozione, sospensione del giudizio in attesa del superamento delle criticità rilevate o soppressione del corso. Ancisi (Lpr): «Cosa ha fatto la giunta perché tutto sia pronto?»

Il corso di laurea triennale in Beni culturali dell’Università di Bologna, insediato a Ravenna, sarà ispezionato dall’agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) incaricata di valutare la produzione scientifica di atenei e centri di ricerca. L’esame si svolgerà tra il 27 novembre e l’1 dicembre prossimi: una commissione di esperti, dopo aver analizzato la documentazione trasmessa dall’Università, visiterà il campus per una serie di audizioni, cominciando dal rettore e dagli organi accademici. La verifica ha per oggetto la corrispondenza dei dipartimenti e dei corsi in questione con i criteri e gli indicatori che servirono per gli accreditamenti. Saranno valutate, tra l’altro, la regolarità delle carriere e la durata degli studi, l’attrattività e l’internazionalizzazione dei corsi stessi, l’opinione degli studenti, le possibilità di occupazione e l’accompagnamento dei laureati nel mondo del lavoro: l’ispezione si concluderà con un rapporto che esprimerà un giudizio da A a E: di promozione (dall’A alla C) o di sospensione del giudizio in attesa del superamento delle criticità rilevate (D) o di soppressione del corso perché insoddisfacente (E).

La circostanza dell’ispezione è resa nota da Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lista per Ravenna e decano dell’opposizione. Che ha presentato un question time (in discussione in apertura del consiglio comunale in programma il 7 novembre) per chiedere quale impegno la giunta abbia finora esercitato, e con quali prospettive, in collaborazione e sintonia con gli organi del campus universitario locale, con la Fondazione Flaminia stessa, con l’Università di Bologna, in vista dell’ispezione ministeriale al corso triennale ravennate. La comunicazione dell’ispezione è stata inviata dall’Anvur al rettore dell’Alma Mater a giugno.

«Si tratta certamente di un passaggio delicato per il futuro di una laurea su cui Ravenna ha investito molte aspettative – commenta Ancisi –. Giunti ormai al momento decisivo, occorre che la nostra città sia determinata a mettere in campo le proprie risorse e potenzialità, utilizzando ogni proprio appeal e capacità di relazione. Il Comune di Ravenna ha un assessore all’Università che, insieme al sindaco e ad altre tre persone da lui nominate, una delle quali con la carica di vice-presidente, è parte determinante dell’organo di indirizzo della Fondazione Flaminia, ente controllato dall’amministrazione pubblica locale, sorto per promuovere e sostenere lo sviluppo del distaccamento ravennate dell’Università di Bologna».

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