Il “ritorno” del detective Marlowe, complice l’editore Adelphi

Chandler Addio Mia AmataAvete presente il solito giallo? Quello con il detective privato duro, ma dal cuore tenero, che ha un problema con l’alcol e che si innamora sempre della donna sbagliata? Ecco, tutti quei gialli lì hanno copiato un unico autore, il suo nomè e Raymond Chandler e il suo investigatore Philip Marlowe.
I suoi romanzi hanno segnato la letteratura americana degli anni ’40 e ’50 e sono diventati quasi tutti film della Hollywood negli anni d’oro, parlo di quelli con Humphrey Bogart e Lauren Bacall, con un bianco e nero in cui il nero era l’80% e il bianco il 20%.
In Italia i libri di Chandler arrivarono solo nel Dopoguerra e le traduzioni non erano mai state rifatte. Per intenderci c’erano parole tipo “giuoco” mentre “detective”, che oggi ci è molto familiare, veniva tradotta con “ispettore”, cosa che generava non pochi equivoci perché faceva sembrare Marlowe un poliziotto mentre non è affatto un uomo di Stato, anzi…

Adelphi ora sta ripubblicando i libri di Chandler in ordine cronologico con nuove traduzioni di Gianni Pannofino (e con copertine bellissime). In questi giorni è uscito il secondo romanzo della serie, Addio, mia amata che segue Il grande sonno uscito l’anno scorso. Con la nuova traduzione il romanzo riprende quella velocità e quella durezza che ne furono il marchio distintivo quando uscirono la prima volta. Chandler diceva che non si devono scrivere libri “perfetti” perché «le storie sbagliate sono quelle più interessanti, funziona come con le persone».

I suoi romanzi sono così: diretti, duri, un po’ sbilenchi, e con dei personaggi difficili da dimenticare. Da noi i romanzi di Chandler vennero chiamati “polizieschi”, gli americani li chiamano invece hard boiled. Per darvi un’idea le hard boiled eggs sono le uova sode, quindi potremmo dire un romanzo duro, compatto, come un cazzoto. “Cazzotto” ecco un’altra parola della mia traduzione Mondadori 1953 che ora è tradotta con “pugno”.

Ma veniamo alla trama. In Addio, mia amata una ragazza scompare e al night club Florian’s viene trovato un uomo morto. La polizia non ha voglia di indagare, la ragazza è una poco di buono e il cadavere è di un “negro” (questo termine è rimasto come nella versione 1953, ma solo quando pronunciato da poliziotti incazzati, anche perché “non indagheremo su un uomo di colore” non sarebbe stato molto hard boiled). Ovviamente quando nessuno vuole indagare e c’è una ragazza in difficoltà chi prenderà in carico questa causa persa? Marlowe, ovviamente (e chi altro!), il cui motto è «I problemi non vanno risolti, ma vanno vissuti».

 

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