126 – Quattro scene per Sant’Apollinare

Sant'Apollinare MartireDell’antico mosaico medievale voluto dall’arcivescovo Geremia per l’abside della Basilica Ursiana sopravvivono sei frammenti custoditi nel Museo Arcivescovile di Ravenna, varie descrizioni e un’incisione edita nell’opera di Gianfrancesco Buonamici, La metropolitana di Ravenna.
È soprattutto grazie a questa incisione che possiamo ricostruire il ricco programma iconografico di quest’opera monumentale datata 1112 e purtroppo perduta nella prima metà del XVIII secolo durante i lavori della nuova basilica cattedrale commissionati dall’arcivescovo Maffeo Niccolò Farsetti.
Tra i temi proposti – centrali erano quelli relativi alla risurrezione e ascensione di Cristo – ampio spazio era destinato alla gloriosa storia della Chiesa ravennate, qui celebrata nelle figure di alcuni santi e soprattutto dei suoi primi dodici vescovi, con una particolare attenzione al protovescovo Apollinare. Egli compariva nel registro inferiore al centro della schiera dei santi, in un’iconografia molto vicina a quella visibile alla basilica di Sant’Apollinare in Classe, ma soprattutto era raffigurato in quattro ampi riquadri che mostravano episodi salienti della sua vicenda agiografica: l’invio a Ravenna da parte dell’apostolo Pietro, i miracoli da lui compiuti e, nell’ultimo riquadro, il martirio e la sepoltura.
Quest’ultima scena merita particolare attenzione perché di essa rimane un piccolo frammento musivo riguardante la figura di chi aveva il compito di sigillare la tomba del Santo antiocheno.

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