293 – L’ultimo camaldolese

293) IN MEMORIA DI SANTINO MURATORILa sera del 30 dicembre 1943, in una città colpita dai bombardamenti, si spegneva Santino Muratori, uomo di grande erudizione e storico direttore della Biblioteca Classense di Ravenna.

Quasi due anni dopo, il 16 settembre 1945, presso Casa Traversari, Monsignor Giovanni Mesini ne tracciava un intenso e appassionato ricordo che veniva poi pubblicato a cura della Società “Amici dell’Arte» di cui lo stesso Muratori era stato fondatore e presidente: «Amiamo rivederlo d’aspetto ancora fresco e robusto […]; sempre alacre al lavoro, spigliato nei movimenti, distinto nel tratto, curato e modesto nel vestire. Di mente ancor lucida e acuta, sempre pronto ad interessarsi della sua biblioteca e della sua città, lo vediamo intrattenersi con chiunque nella sua residenza, in qualche pubblico ritrovo, per la strada, con sotto il braccio il consueto fascio di libri e di carte […]. Eccolo nello studio della Biblioteca; lo chiamava il suo “eremo di Classe”; camera modesta, modestamente arredata, ripiena, anzi ingombra di mobilio, quadri, oggetti di vario genere, e libri negli scaffali, in ogni parte, e carte sparse o accumulate specialmente sulla scrivania, alla quale si sedeva nella poltrona, come in una cattedra, vestito di una sopraveste o spolverina, che gli conferiva un certo aspetto conventuale; la chiamava tonaca camaldolese compiacendosi di raffigurarsi ultimo camaldolese laico, rimasto a custodire la biblioteca creata e lasciata dai monaci di Classe alla patria del loro Patriarca».

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