Il Museo Nazionale di Ravenna custodisce preziose testimonianze provenienti dalla Basilica di San Vitale e, tra queste, va ricordato un interessante quanto enigmatico affresco medievale che la critica data tra la fine del XIII° e gli inizi del XIV° secolo. Questo lacerto, pesantemente compromesso nella sua integrità, fu rinvenuto nel 1903 tra il sacello detto del Sancta Sanctorum ed il monumentale portale rinascimentale. All’interno di una struttura architettonica raffinatissima composta da archi trilobati posti su esili colonne, elementi tipici dell’arte gotica, emergono tre figure, una femminile e due maschili, la cui identificazione non risulta di facile risoluzione.
La figura femminile posta sulla sinistra indossa un abito verde arricchito da preziosi ricami geometrici dorati, mentre un mantello rosso dai risvolti bianchi le scende sino ai piedi. Sul capo, cinto da una aureola decorata, è posta una corona mentre una folta chioma di capelli bruni tendenti al rosso le avvolge le spalle. La corona posta sul capo ha portato più autori a identificarla con Santa Caterina d’Alessadria, ma questo attributo iconografico non è sufficiente a confermare tale ipotesi. La figura centrale, la più compromessa dal punto di vista conservativo, è di faticosa lettura e anche per il personaggio posto sulla sinistra del pannello è impossibile avanzare ipotesi legate ad una sua identificazione, anche se la mitria decorata posta sul capo e l’aureola portano a riconoscerlo come un santo vescovo.