“Tin bota” o “te bota”: la mappa per incoraggiare la Romagna

Parla tre lingue ma tra queste non c’è il dialetto romagnolo, ciononostante la presidente della Commissione Ue, la 65enne tedesca Ursula von der Leyen, non ha esitato davanti ai microfono dei giornalisti in piazza a Cesena: «I’m here to say “tin bota”». Quel modo di dire romagnolo – traducibile in italiano con “tieni duro, resisti, fatti forza, coraggio” – è diventato il motto, anche un po’ abusato, della Romagna che si sforza di superare l’alluvione. Una piccola curiosità. Quando c’è di mezzo il dialetto, emergono le differenze da un territorio all’altro. “Tin bota” è infatti la versione utilizzata nella Romagna del sud (si è fatta largo grazie all’iniziativa dei bagnini riminesi che hanno riprodotto la scritta sulla spiaggia, vedi foto in basso). Lo spiega bene l’associazione culturale “La Torre dell’Orologio” di Faenza che su Facebook ha pubblicato anche una mappa del “tin bota” (la trovate qui sotto). «La versione che più sta spopolando è Tin Böta, ma a molti suona male… ed effettivamente nel faentino e nel ravennate è più comune l’espressione “Ten” o “Te Böta”, a cui si può aggiungere il Tne o Tni Böta, rispettivamente per dire “Teniamo o Tenete botta”, mentre il Tin pare sia più diffuso dalla zona di Cesena verso Rimini».

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