lunedì
15 Settembre 2025
Rubrica L'osservatorio

Per iniziare al meglio il 2023, tra dismenorrea e flatulenze

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Vi voglio augurare il buon anno con le notizie che più mi hanno dato la carica per affrontare questo 2023.

– Finalmente toglieranno (forse) la bandiera della pace dal municipio di Ravenna (che non si può esporre), grazie alla prontezza di una lista civica che è stufa di vedere quei colori sventolare in piazza, troppo simili alle bandiere dei finocchi, hanno specificato. Non vi sentite già meglio?

– Chi l’avrebbe mai detto che al liceo artistico si sarebbe dato il via libera alla Carriera Alias e al congedo di due giorni per dismenorrea? Ne potranno approfittare però solo gli studenti che sanno di cosa si sta parlando, in entrambi i casi, senza utilizzare Google (o un dizionario, se qualcuno ne possiede ancora uno).

– Siamo ridotti che la squadra di serie A del basket di Ravenna, nella città in cui stanno costruendo un palazzetto di fianco a un palazzetto già esistente, arriva perfino a ringraziare sul proprio sito il Comune per averle concesso di tornare a giocare nel palazzetto di Ravenna – il Ravenna Basket – dopo una serie di partite giocate in “casa” a Cesena. Quanta magnanimità…

– Il sindaco De Pascale pare abbia dichiarato ai suoi più stretti collaboratori quanto segue, sui progetti per il 2023: «Vanno bene gli stessi dell’anno scorso, ma questa volta sul serio».

– Due rigassificatori («ma anche quattro andrebbe bene», pare abbia detto davvero qualcuno), una centrale di cattura della Co2, estrazioni a tutto busso e per concludere anche l’energia prodotta dalle emissioni fuoriuscite dal culo a 90 gradi degli ambientalisti che si trovano al momento al governo della città: Ravenna capitale dell’energia.

– La speranza per il 2023, invece, è che in futuro i migranti della Ocean Viking di turno, una volta arrivati a Ravenna, dopo le fatiche del viaggio, le violenze, la fuga disperata, non siano costretti a subìre di nuovo al loro arrivo a Porto Corsini anche un altro coro di “benvenuti in Italia” da parte dei comunisti locali.

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