Un proposito per l’anno prossimo

Shane Macgowan

Shane MacGowan

In questi giorni un tizio che conosco sta mandando avanti una campagna per certificare un disco d’oro italiano, per la prima volta nella storia, a Fairytale Of New York. È una di quelle cose che si fanno di tanto in tanto su internet: ti coalizzi su un obiettivo apparentemente stupido e ci dedichi un po’ di energia. L’onda emotiva della commozione per la morte di Shane MacGowan sta facendo il resto, e la gente si sta unendo alla campagna. Partecipare è semplice: se avete un portale di streaming a pagamento, ascoltate Fairytale Of New York tutte le volte che potete, per almeno trenta secondi alla volta.

È comunque la miglior christmas song della storia della musica. Ho visto condividere la cosa anche a Federico Guglielmi, serissimo giornalista musicale della vecchia scuola – un modo come un altro per passare il pomeriggio. Qualcuno si è lamentato nei commenti al suo post su Facebook: facciamo i giochini con le piattaforme di streaming invece che chiuderle e tornare a comprare dischi come facevamo una volta. Non vogliamo capire che internet ha rovinato la musica?

Ora, io ammetto di essere un entusiasta di internet in generale, e dell’internet musicale in particolare. Capisco perfettamente che ci sono enormi problemi di redistribuzione legati alle principali piattaforme, e che quei problemi stanno senza dubbio peggiorando con l’andare del tempo. Ok. Ma tornare alla discografia in risposta a questi problemi mi suona un po’ come se qualcuno proponesse di tornare al carro di buoi per combattere l’effetto serra (ok, sì, in astratto l’area leghista pontidiana ne sarebbe capace, ma loro l’effetto serra lo negano dal giorno uno). Penso al disco di Tsegue-Maryam Guebrou che ho ascoltato a pranzo dopo averne sentito parlare su Radio3, per dire di una delle tante cose che la distribuzione fisica della musica non mi avrebbe permesso. Sorrido un po’: non dico che sia in generale il migliore dei mondi possibili, ma nella musica ho visitato altri mondi e questo è senz’altro il migliore.

Così, nel chiudere la mia rubrichina su R&D per il 2023, mi permetto un piccolo proposito per il prossimo anno: accontentiamoci del presente, facciamolo valere il massimo e smettiamo di rompere le scatole su tutto. Detto questo, è ora di far partire il mio quinto play odierno di Fairytale of New YorkHappy Christmas your arse, I pray God it’s our last.

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