sabato
02 Agosto 2025

Ecco un intrattenimento perfetto per rilassarsi in una sera d’agosto

Condividi

L’estate dei segreti perduti (Miniserie Tv, 8 episodi)
Tratta dal fortunato romanzo dell’autrice americana E. Lockhart, la serie racconta la storia della famiglia Sinclair, ricca, potente e “democratica”, attraverso lo sguardo della giovane Cadence, nel corso di due estati (chiamate “16” e “17” in base alla sua età). Tutto ruota attorno a un misterioso incidente avvenuto verso la fine dell’estate 16: Cadence si è ripresa fisicamente, ma ha perso ogni memoria di quanto accaduto. Il ritorno nella loro isola privata, Beechwood, nell’estate 17, dovrebbe aiutarla a ricostruire quei ricordi, ma le persone a lei più care sembrano rinchiuse in un silenzio ostinato.

Il gruppo centrale, autodefinitosi “i bugiardi” (il titolo originale We Were Liars rende meglio l’idea), è composto da tre cugini, figli delle figlie del patriarca Harris, e da Gat, nipote del compagno di una delle sorel- le, che da sempre trascorre le vacanze con loro. La narrazione si muove su due linee temporali: il presente e i ricordi dell’estate precedente, ricostruiti a poco a poco da Cadence. Il mistero dell’incidente è il motore della trama, ma la serie è anche una critica pungente a un’élite americana che si defi- nisce progressista, ma finisce col conformarsi a ciò che davvero conta per loro, il denaro.

Due sono anche i piani tematici: da una parte il teen drama romantico, fatto di amori, vizi, sorrisi e lacrime; dall’altra, una denuncia sociale che culmina nella rivelazione finale, inquietante e potente, capace di gettare nuova luce sull’intera famiglia Sinclair. Il giudizio, di conseguenza, può seguire un doppio binario: da un lato, una serie che segue i codici del mistery adolescenziale; dall’altro, un ritratto amaro di una classe sociale apparentemente diversa, ma saldamente ancorata ai propri privilegi. Nel cast spicca il solido, clintoniano (negli anni ’90 faceva commedie “dem” e si somigliavano!) e sempre convincente David Morse nel ruolo del patriarca Harris. Al suo fianco, due figlie d’arte, una “Streep” (anche se il cognome è diverso) e una “McGregor”, perfettamente in parte, come il resto del cast.

La serie non brilla per originalità, e la rivelazione chiave arriva all’inizio dell’ultimo episodio, lasciando poi 40 minuti di epilogo di cui si sarebbe potuto fare a meno. Tuttavia, il finale è chiuso e non dovrebbe lasciare spazio a inutili seconde stagioni. Se pensate che questa sia una stroncatura, vi sbagliate: We Were Liars è un intrattenimento perfetto per quelle sere d’agosto in cui il tempo fuori, o la stanchezza dentro, vi invita a una pausa dalle scorribande estive.

Condividi
CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Le sette porte storiche di Ravenna come “accessi turistici privilegiati”

Lo studio Denara tra i vincitrici di un concorso internazionale promosso dalla Uia

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi