mercoledì
30 Luglio 2025

Quando “mamma” Rai sa ancora educare

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1737020841389 2048x1536Crush – La storia di Matilde (Miniserie Tv, 10 episodi)
La storia di Matilde è il quarto capitolo (e non stagione, sono storie diverse) di Crush, una serie per ragazzi presentata da Rai Kids che pone al centro tematiche adolescenziali. La serie è nata nel 2022 con La storia di Stella, proseguita l’anno successivo con Tamina, e nel 2024 con Diego e il filo conduttore sono le relazioni tossiche tra adolescenti e capire come riconoscerle.

Matilde ha 15 anni, frequenta la seconda liceo, e si invaghisce di Marco, appena trasferitosi da Perugia, e presto iniziano a frequentarsi; ma la relazione pian piano rivelerà le ossessioni di Marco e le problematiche che colpiranno Matilde e le sue passioni, che vanno dalle sue due gradi amiche allo sport, in particolare lo scherma. Non sarà facile risolvere questi problemi nel contesto di una relazione sicuramente troppo matura per due quindicenni, e che la protagonista non riesce a gestire, o a saper tenere al suo posto. Alla luce dei tragici ma purtroppo consueti femminicidi che stanno flagellando la nostra società, questa settimana distogliamo l’attenzione dal cinema o dalle serie televisive di cui parliamo solitamente, visioni in gran parte consigliate e considerate “vero cinema”, perchè stavolta vogliamo parlare di un prodotto che ha lo scopo di educare, come ai tempi d’oro la cara vecchia Rai che proprio per questo si meritava l’appellativo di “mamma”. I personaggi principali (e non) sono volutamente stereotipati, le situazioni in qualche modo telefonate, e i dialoghi prevedibili, ma il regista Raffaele Androsiglio ha un messaggio da consegnare agli adolescenti e porta con successo a termine la missione.

La storia di Matilde è un film che andrebbe dato nelle scuole medie / biennio delle superiori, che andrebbe visto e discusso nelle famiglie, perché parla di una realtà verosimile, di situazioni che in linea di massima abbiamo vissuto, viviamo e potremmo vivere in futuro, e che ci fa immedesimare nei protagonisti. Gli attori principali sono giovani (non quindicenni) e si vede che stanno studiando recitazione, perchè si sforzano per entrare nei loro personaggi; fanno decisamente più sorridere alcuni attori di contorno, che sembrano passanti presi a caso (e non “per la strada”). Il racconto è semplice, si ferma in superficie, non tocca mai sesso o violenza, se non psicologica, ma cerca di porsi come una guida per principianti all’interno dei rapporti, esalta senza retorica i veri legami di amicizia, e chiama in causa in maniera forte e chiara le famiglie e le loro responsabilità. Pensando alla nostra società, questa settimana ci immergiamo nel mondo degli adolescenti di RaiPlay che tenta di essere ancora “educational” e contribuisce a lanciare un serissimo grido di allarme nei confronti della degenerazione dei rapporti sentimentali.

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