mercoledì
03 Settembre 2025

Sequel che passione: ecco due ritorni con esiti molto diversi

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Il Buco 2
Il buco 2

Tutto chiede salvezza – Stagione 2
Disclaimer: spoiler sul finale della prima serie. Ad di là del titolo, che dopo due anni risulta ancora poco digeribile, Tutto chiede salvezza è stata una delle sorprese seriali più belle degli ultimi anni, un mix di scrittura, recitazione, fantasia, durezza e dolcezza davvero ben riuscito. L’inizio della seconda stagione, a due anni di distanza dai fatti della precedente, ribalta a suo modo l’eccessivo buonismo manifestato dal finale della prima, e vede immediatamente Daniele e Nina già separati con la piccola Maria che fa da sponda tra i due genitori. Il destino per Daniele è beffardo perché lo vede a fare tirocinio nello stesso reparto dov’era ricoverato: troverà vecchie conoscenze e avrà a che fare con nuove, su tutti la Matilde interpretata da Drusilla Foer. La struttura è identica ed è il punto debole di una seconda stagione che mantiene tutta la sua delicatezza e il suo tatto, ma che in mancanza di un romanzo a cui ispirarsi, rischia di diventare una ripetizione della precedente. Lo sviluppo dei personaggi, vecchi e nuovi, è convincente e realistico, e il Daniele di Federico Cesari ruba la scena con scioltezza anche ad attori più navigati di lui, e se i personaggi nuovi sono originali e credibili, anche Nina (Fotini Peluso) risulta un soggetto ben sviluppato. Parliamo di una serie che si fa sempre apprezzare ma che inevitabilmente pecca di ripetitività, perché pur assolutamente all’altezza della prima (anzi, per alcuni addirittura migliore), finisce per ripercorrere abilmente meccanismi già oliati. Addirittura il finale, sempre buonista nel tono, mostra più spontaneità del precedente. Guardare o no questa seconda stagione è una decisione che spetta solo a voi che avete amato la prima: il consiglio è di farlo perché lo sviluppo narrativo c’è ed è ben fatto, ma con la promessa che questo sia l’ultimo atto di una serie che ci ha sorpresi e meravigliati. Chiediamo salvezza anche noi, proprio per mantenere un ricordo bellissimo.

Il buco 2 (di Galder Gaztelu-Urrutia, 2024)
Il buco, film del 2019, aveva sorpreso in positivo per ambientazione distopica e struttura fisica dell’unica, enorme, location del film, anche se il cerchio si è chiuso con enorme difficoltà. La struttura non cambia: in questa sorte di torre, con una tavola piena di buon cibo calata dal livello 1 al 333 (gli ultimi muoiono di fame), i protagonisti vivono ancora intrappolati nello stesso per un mese, per poi cambiare piano. Il problema, o ancora una volta, nonostante invenzioni visive, violenza più esplicita e riferimenti al predecessore, è sempre il capire dove si voglia andare a parare. La fantascienza distopica è forse il genere più in salute di questi anni, ma a volte con troppa carne al fuoco si rischia di bruciarsi. E, soprattutto, di annoiarsi.

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