Continuum (Serie – 4 stagioni – 2012-2015)
La fame di fantascienza non si placa neanche in estate, occasione per recuperare alcune serie che ti segni da qualche parte, poi non ricordi perché lo hai fatto, vuoi per un consiglio che forse non vorresti seguire, vuoi per un interesse reale. Ma in agenda il titolo c’è (Continuum), purtroppo prospetta troppe stagioni per i nostri gusti, ma tanto nella vita non c’è fretta, anche se al cinema c’è 28 anni dopo, che scalpita.
L’incipit di ogni episodio delle prime due stagioni recita così: “2077. Il mio tempo, la mia città, la mia famiglia. Quando dei terroristi hanno ucciso migliaia di innocenti, […] siamo stati scagliati indietro di sessantacinque anni. Voglio tornare a casa, ma non so cosa troverò se la storia verrà cambiata. Loro progettano di correggere e controllare il presente per poter vincere nel futuro. Ma quello che non hanno previsto, sono io”. Kiera Cameron è un “protettore” (ebbene sì, nome maschile per una donna, ma eravamo nel 2012…) torna accidentalmente indietro nel tempo, insieme con il gruppo terroristico Liber8, per cercare di fermare la loro rivoluzione sul nascere. Nel 2077 a Vancouver regnano le corporazioni e i governi sono acqua passata, e Liber8 lotta per un qualcosa di giusto, per combattere una dittatura dell’alta finanza che ha tolto la libertà ai cittadini e restituire dignità al popolo. Lo fa, però, in maniera troppo violenta, che suscita disprezzo in una Keira (Rachel Nichols, grande presenza) che parte da semplice poliziotta, e che inizia però pian piano a costruirsi una coscienza critica e a capire che le idee di base dei terroristi non sono poi così male.
Nel 2012 può contare su un poliziotto (davvero) buono e su un giovane genio dell’informatica di nome Alec Sadler, futuro padrone del mondo. Attraverso la risoluzione di singoli casi di polizia, i protagonisti costruiscono di fatto la loro idea di società del futuro, arrivando a sognare un paradossale “non sapere” sul futuro. La serie è lunga, doveva esserlo ancora di più, secondo le parole del creatore Simon Barry, ma fortunatamente dopo 26 episodi centrali delle due stagioni di mezzo, dove tra realtà parallele (“non è facile fare il padre di uno che ha il doppio dei miei anni”, per dire) e nuove minacce in cui si è perso (ma non del tutto) il filo conduttore, c’è un’ultima stagione della durata di 6 episodi nella quale si riesce a dare un finale bello, coerente, verosimile e non del tutto conciliante. La bella chiusura non toglie però la pesantezza narrativa, calmierata da un uso fin troppo compiaciuto di scene di azione un po’ troppo in stile videogame. Ma, come detto, per fortuna si chiude bene il cerchio. Per appassionati, e per coloro che credono che Ritorno al futuro 2 e 3 siano solo delle banali commediole.