Dialoghi sui – massimi, minimi o nuovi – sistemi del fare architettura

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La cerimonia di premiazione del concorso con il presidente della Regione Lombardia

 A inaugurare, a margine delle conferenze di “SeDici Architettura 2016”, una serie di tavole rotonde fra esperti dedicate all’attualità della progettazione “sostenibile”, il tema dei concorsi e dei lavori pubblici. La vicenda esemplare di un concorso internazionale del Comune di Varese che ha visto il buon esito del progetto presentato dagli architetti ravennati di Nuovostudio

La serata inaugurale del 19 febbraio all’Albergo Cappello di Ravenna della rassegna “SeDici Architettura 2016” darà il via anche alla prima delle tavole rotonde in programma,  a margine delle conferenze, ideate e coordinate dalla redazione della rivista “Casa Premium”. Il tema d’esordio messo sul tavolo del confronto fra esperti è quello dei concorsi e dei lavori pubblici, e più in generale del ruolo delle amministrazioni locali nello stimolo e nell’utilizzo della buona (e sostenibile, come si propone oggi) progettazione architettonica e urbanistica.  Alla discussione hanno aderito: Francesca Proni (Progettazione Urbanistica Comune di Ravenna), Gabriele Montanari (Programmazione territoriale Unione Comuni Bassa Romagna), Marco Turchetti (Progettare Sostenibile – Ravenna), Filippo Pambianco (Cavejastudio – Forlì), Emilio Rambelli (Consigliere Ordine Architetti Ravenna) e Paolo Marcelli (Presidente Ordine Architetti Forlì).

A proposito di concorsi pubblici, un caso esemplare – anche per il buon esito ottenuto dai progettisti ravennati di Nuovostudio che ci hanno brevemente testimoniato la vicenda – è quello del concorso internazionale di architettura, bandito agli inizi del 2015 dal Comune di Varese e dalla Regione Lombardia, per il recupero di Piazza della Repubblica e dell’ex Caserma locale. Il lotto indicato dal bando prevedeva la riqualificazione di un’ampia area semiperiferica con la rsistemazione della grande piazza (attualmente uno spiazzo anonimo a copertura di un parcheggio sotterraneo multipiano) e la ristrutturazione dell’ex Caserma che insiste nell’area, un edificio storico ottocentesco di circa 10.000 mq da adibire a biblioteca pubblica e servizi civici per i cittadini. Il comparto una volta completato, implica un investimento di circa 30 milioni di euro, di cui circa 8 milioni già resi disponibili dai committenti pubblici. La chiusura del cerchio dei finanziamenti dovrebbe avvenire con il coinvolgimento di privati. Il concorso si è svolto in due fasi: alla prima, preliminare, dedicata alla presentazione di un’idea di massima della riqualificazione dell’area in oggetto (formalmente tre tavole visuali e una breve relazione), hanno partecipato 122 studi nazionali e internazionali. Di questi solo dieci sono stati selezionati (fra cui per l’appunto Nuovostudio di Ravenna) e hanno avuto accesso alla seconda fase.

Due rendering del progetto di Nuovostudio di Ravenna qualificatosi al terzo posto su oltre 100 concorrenti

I dieci soggetti progettuali prescelti hanno avuto 3 mesi di tempo per elaborare un progetto molto più dettagliato (che doveva essere formulato in 12 tavole di 140x 80 cm., con allegati analisi di costi e consulenze di varia natura tecnica), compensato con 5mila euro. Il lavoro di approfondimento è quindi stato perlomeno rimborsato delle spese sostenute. Nel dicembre scorso è stato ufficialmente dichiarato l’esito del concorso che ha visto vincitore il progetto dello Studio Mauro Galantino (MIlano) e qualificati, come secondo e terzo premio, rispettivamente i progetti dell’architetto  Alberto Carinella (Varese) e di Nuovostudio di Ravenna che ha ottenuto un riconoscimento di 15mila euro.
«A mio parere – commenta il capoprogetto di Nuovostudio, Emilio Rambelli –questo concorso apre una nuova stagione per i concorsi pubblici, vista la serietà e la competenza con cui è stato strutturato il bando. Penso sarebbe importati che anche altri enti locali italiani prendessero spunto da questo metodo».  Ecco il gruppo di lavoro del progetto qualificato di Nuovostudio, composto in gran parte da progettisti e tecnici (anche giovani) ravennati: Emilio Rambelli  (Capogruppo), Gianluca Bonini, Giovanni Mecozzi. In collaborazione con Alberto Mazzotti, Francesco Rambelli, Luca Capacci, Jacopo Bettoli, Mattia Landi.  Consulenti: Ing. Guido Lenzi  (Bologna) per le strutture; Daniele Moderini (Venezia) per paesaggio; Cristina Garavelli (officina Meme, Ravenna) per l’ambiente e sostenibilità ambientale; Claudio Vada  (Centro progetto, Ravenna) per gli impianti; Massimo Baldi (Ravenna) per i computi metrici; Gianni Minori (Ravenna) per la sicurezza.

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