Risultano doppie fatture e pagamenti per lavori non fatti nel documento dell’esercizio 2011 della concessionaria del porto, approvato con il voto del curatore fallimentare di Cmr che controllava la società Seaser
La sentenza è attesa per le prossime settimane e se il pronunciamento dovesse andare nella direzione espressa dalla perizia vorrebbe dire che anche i bilanci degli anni successivi, derivando direttamente da quel documento, si sarebbero trascinati dietro alcune inesattezze. Senza dimenticare che si aprirebbe uno scenario di eventuali responsabilità da accertare.
Ma come se questo non bastasse c’è un altro aspetto che rende tutto ancora più delicato: nell’assemblea dei soci che approvò il bilancio ci fu il voto favorevole del socio di maggioranza, la cooperativa Cmr di Filo di Argenta che ha costruito il porto, all’epoca deteneva il 70 percento delle quote di Seaser ed era rappresentata dal curatore fallimentare nominato dopo il crac del 2011. «Mi sembrò clamoroso in quel momento perché avevo segnalato in tutti i modi le imprecisioni – dice oggi Vitali – e credo che la perizia confermi quanto denunciato».
Tra i vari difetti ravvisati da Vitali in quel bilancio spiccano per importanza alcune poste alla voce “debiti verso la controllante” e cioè verso Cmr (come detto rappresentata dalla curatela): «In particolare c’è un caso palese di duplicazione di fatture: Seaser ha venduto a una società d’investimento oltre 40 appartamenti allo stato grezzo accordando la rifinitura a carico dell’acquirente che stipulò un contratto con Cmr come impresa di costruzione ma questa ultima ha fatturato e incassato il corrispettivo per i lavori sia da Seaser che dalla società d’investimento committente. Poi – dice sempre Vitali – c’è la fattura incassata da Cmr da Seaser per la costruzione del muro paraonde lungo la diga foranea sud, imposto dall’inizio quale opera fondamentale per la protezione dalle onde, per un importo di circa 1,2 milioni. Ma quel muro non era stato fatto. Solo queste due poste spostano di quasi due milioni la veridicità del bilancio».
Oggi Seaser ha un amministratore unico che è Davide Sinigaglia, presidente della coop Sorgeva che detiene tutte le quote della concessionaria. Avremmo voluto intervistarlo parlando di questa vicenda giudiziaria ma anche dei suoi anni al timone della società. Il manager ci fa sapere che non rilascia interviste limitandosi a dire che «preferisce concentrarsi sui fatti e sulla gestione operativa senza fare chiacchiere» e ricordando che si tratta di una società privata. Che però fa business su un terreno di proprietà statale concesso in diritto di superficie: «Su questo aspetto che è l’unico di interesse per l’opinione pubblica posso garantire che la concessione è blindata e il pagamento del canone è puntuale». Abbiamo girato la domanda sul ricorso di Vitali all’ufficio che cura la comunicazione e questa è la risposta ricevuta: «In tribunale vi sono questioni legate alla governance del fallimento Cmr, tuttora in essere, che non riguardano questa società».