Il Comune apre una nuova residenza per anziani grazie all’eredità di Maria Fabbri

Il lascito risale a dieci anni fa, comprendeva oltre alla casa anche 1,16 milioni di euro che sono stati utilizzati per ristrutturazione e ampliamento dell’immobile

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La nuova residenza sociale per anziani realizzata nell’abitazione di Maria Fabbri, donata al Comune di Ravenna

Aprirà entro qualche mese una nuova residenza sociale per anziani a Ravenna con 26 posti e sarla prima a gestione pubblica nel territorio comunale: dipenderà infatti direttamente dall’Azienda dei servizi per la persona (Asp) di Ravenna, Cervia e Russi (negli ultimi due comuni esistono già due centri residenziali dell’Asp). La nuova struttura ravennate è la realizzazione di un lascito testamentario che risale a dieci anni fa.

Nel 2007 il Comune di Ravenna acquisì ed incamerò i beni ricevuti in eredità da Maria Fabbri: la casa della donatrice (12 vani e un parco-giardino in via Circonvallazione alla Rotonda dei Goti a fianco del supermercato Eurospin) da trasformare in una casa di riposo per anziani. L’eredità comprendeva anche 1,16 milioni di euro ricavati dalla vendita di titoli bancari, finanziari ed assicurativi. La somma è stata sufficiente per ristrutturazione e ampliamento. Nelle prossime settimane l’assessora Valentina Morigi, con delega ai Servizi sociali, porterà in commissione consiliare il progetto per l’avviamento.

Si amplia così l’offerta di posti letto accreditati con il sistema sanitario nazionale. Morigi fa i conti: «In totale nel distretto sanitario ravennate (costituito dai comuni di Ravenna, Cervia e Russi, ndr) sono circa novecento suddivisi tra undici strutture, tra centri residenziali e centri solo diurni. A questi vanno aggiunte altre sei realtà che invece operano sul libero mercato con un totale di posti che supera di poco i duecento. Per quanto riguarda i posti accreditati, l’accesso è regolamentato sulla base delle valutazioni espresse da una commissione che esamina il singolo caso attribuendo un punteggio che compone la lista d’attesa».

Ma è un’altra la partita importante che riguarda l’Asp. Da settimane un tavolo tecnico è al lavoro per elaborare un progetto di fusione con l’Asp della Bassa Romagna. Nascerebbe un’Asp che riunisce dodici Comuni (in provincia resterebbero esclusi solo la Romagna Faentina): «Le due strutture hanno organizzazioni e competenze diverse – spiega l’assessora Morigi –. I tecnici stanno studiando come far coincidere tutto in un nuovo organismo». Le stime sono di poter arrivare al voto dei consigli comunali nel mese di gennaio.

I dati L’assistenza giornaliera di una persona in un centro residenziale ha un costo medio giornaliero di circa 80 euro. Per i posti accreditati una quota è a carico del fondo per la non autosufficienza (35-37 euro per i centri residenziali e 22-30 per i centri diurni che hanno una media giornaliera inferiore a 89 euro) e il resto a carico dell’utente che qualora si trovi in difficoltà si rivolge ai servizi sociali. Nel 2016 la spesa complessiva del fondo non autosufficienza è stata di 9,5 milioni di euro.

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