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    Categoria: cronaca

Il bordello è in casa: il marito obbligava le ragazze, la moglie segnava gli incassi

Lei cercava le ragazze all’estero e si prostituiva con loro nello stesso appartamento dove vivevano tutti. Clienti tramite annunci online, sconti per alcune nazionalità

Lei avviava i contatti con le ragazze soprattutto in Romania per farle venire in Italia e poi teneva il libro mastro con la contabilità degli incassi, lui le sorvegliava con i clienti e alzava le mani quando qualcuna non rispettava gli ordini: moglie e marito, romeni di 40 e 34 anni, avevano messo in piedi un bordello casalingo a Lugo con un discreto giro di clienti e entrate registrate nero su bianco. Nelle prime ore di questa mattina, 30 novembre, gli investigatori della squadra mobile e del commissariato di Lugo, hanno arrestato i due coniugi per favoreggiamento e sfruttamento aggravati e continuati della prostituzione di tre donne sotto i trent’anni, una romena e due moldave. Anche la moglie, oltre a ingaggiare le ragazze e tenere i conti, a sua volta si prostituiva.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, richiesta dal pm Cristina D’Aniello e firmata dal gip Rossella Materia, è arrivata al termine di un’indagine cominciata due mesi fa. Alla fine di settembre una delle ragazze, dopo un litigio violento con il protettore che l’aveva picchiata per costringerla a prostituirsi mentre lei non voleva più farlo, aveva chiamato il 112 cominciando a raccontare tutto. Era così emerso che un mese prima si era già verificata la stessa cosa: la ragazza era stata violentata dal 40enne che l’aveva picchiata fino a romperle la mandibola. Era scattato così l’arresto per l’uomo (in carcere da allora) con le accuse di violenza sessuale e lesioni personali gravi.

Gli approfondimenti investigativi hanno proseguito per delineare il contorno del giro di prostituzione. Le ragazze erano state convinte a venire in Italia in alcuni casi con la scusa di fare le badanti e in altri senza tanti giri di parole. Per i rapporti con i clienti veniva utilizzato soprattutto l’appartamento di Lugo dove viveva la coppia e dove le ragazze alloggiavano e si prostituivano. Oppure un camper che l’uomo era solito parcheggiare in zona Punta Marina per poi mettersi in disparte a sorvegliare gli affari con un binocolo. I clienti venivano procacciati tramite annunci su internet corredati da foto delle lucciole e numeri di telefono forniti alle ragazze dai due coniugi.

Nella perquisizione odierna sono stati trovati nella borsa della donna arrestata tre mazzette di banconote contraddistinte da un biglietto di carta con il nome delle tre prostitute: l’ipotesi degli investigatori è che si tratti degli incassi corrisposti alla coppia. Incassi che, come detto, figuravano anche nel libro mastro. Ogni prestazione aveva una sua tariffa specifica. E c’erano sconti per uomini di alcune nazionalità.