Indagine Confindustria: dopo un buon finale di 2017 si prevede un 2018 positivo

L’associazione, che riunisce le province di Ravenna e Rimini, ha effettuato un’indagine campionaria che conferma la fine della fase critica. Indicatori tutti con il segno “più”

OperaioConfindustria prevede un buon 2018 dopo un 2017 molto positivo. I dati a consuntivo del secondo semestre hanno visto un fatturato in crescita del 9,8 per cento. Con riferimento alla classe dimensionale delle imprese. Le aziende più piccole, con meno di 50 dipendenti, evidenziano il dato migliore +13,3%. Le aziende con un numero di dipendenti compreso fra 50 e 249 segnano +8,7% nel fatturato totale. Le imprese con numero di dipendenti maggiore o uguale a 250 denotano +9,2% nel fatturato totale. Positivi tutti gli indicatori, con l’occupazione che segna una crescita del 5,1 per cento (in questo caso le grandi imprese, col 5,9 percento) segnano la performance migliore. Per quanto riguarda il reperimento del personale, la maggior parte delle imprese non ha grandi difficoltà a trovarlo. Solo il tre percento dice di avere “difficoltà molto elevata” nel reperimento mentre il 15,8% parla di “difficoltà elevata”. Il resto riesce a trovare personale piuttosto facilmente 

Per il primo semestre, la maggior parte delle imprese prevede stazionarietà (47,1%), stesso dato delle previsioni in aumento. Solo il 5,9 per cento degli imprenditori parla di una diminuzione. Dato che si rispecchia sulle previsioni di ordinativi. Le previsioni di assunzioni: stazionaria per il 68,2 percento, in crescita per il 24,2 e in calo per il 7,6.

Sugli investimenti, l‘indagine in percentuale sul fatturato effettuati nel 2017 in Romagna, rileva un dato pari al +5% in linea con la situazione emersa a Ravenna e a Rimini. Relativamente ai settori, a livello romagnolo quelli che nel 2017 hanno investito maggiormente in percentuale sul fatturato sono stati il settore dei prodotti di raffinazione (7,3%), gomma-plastica (6,7%), carta-stampa (5,8%). Per quel che riguarda la tipologia degli investimenti effettuati nel corso del 2017, gli investimenti più ricorrenti sono quelli in ICT (51,8%), formazione (46,1%) e ricerca e sviluppo (44,7%). L’8,5% degli imprenditori coinvolti ha dichiarato di non aver effettuato alcun investimento nell’anno 2017.

Le previsioni per il 2018 sugli investimenti: la percentuale di imprenditori che prevede di non realizzare investimenti nel 2018 (12,1%) cresce leggermente rispetto al 2017, anno in cui le imprese hanno maggiormente beneficiato dei vantaggi offerti dal “Piano nazionale Industria 4.0”, in linea con l’aumento della percentuale di investimenti e con quanto emerso dai dati di Ravenna e Rimini.

Nel 2018 il 22% del campione prevede di effettuare investimenti commerciali all’estero, in aumento rispetto al dato registrato nel 2017 che è stato pari al 12,8% del campione. Le aree aziendali maggiormente coinvolte in investimenti nel 2018 saranno: ICT, formazione, ricerca e sviluppo e linee di produzione.

In generale il trend dei fattori critici o ostacoli alla realizzazione degli investimenti è in linea con quanto emerso nelle due province campionate. Si segnalano ancora una volta come cause predominanti le difficoltà amministrative e burocratiche (31,2%) e la difficoltà nel reperimento di risorse finanziarie (20,6%). Per quanto riguarda il credito, i dati di Banca d’Italia riferiti all’area vasta (province di Rimini e Ravenna) emergono ancora segnali di riduzione degli impieghi: a dicembre 2017 gli impieghi complessivi su base annua sono diminuiti del 6,17% e del 9,5% per quel che riguarda gli impieghi alle imprese private.

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