Confindustria vede la luce: «Serve prudenza ma sembra esserci finalmente la ripresa»

Fatturato in crescita del 10 percento, crescono di cinque punti le assunzioni. Aumenta la spesa per gli investimenti. Scenario positivo per tutto il 2017

Confindustria

Il tavolo dei relatori nella conferenza di oggi

Da diverso tempo non si sentivano gli industriali così ottimisti. Sebbene con il consueto, e forse un po’ scaramantico, invito alla prudenza Confindustria Romagna si sbilancia e parla di «una ripresa del mercato domestico testimoniato dall’andamento del fatturato interno più dinamico del fatturato estero». Ci sono settori che hanno parametri molto positivi, altre che presentano «situazioni più articolate». L’indagine di Confindustrua riguarda il consuntivo del primo semebtre 2017 e le previsioni in vista della chiusura dell’anno.

I dati  Il consuntivo ravennate del primo semestre 2017 rileva: fatturato totale +10% (fatturato interno +14,8%, fatturato estero + 2,9%), produzione + 5,2%, e occupazione + 5,2%. La spesa di investimenti fatta nel 2016 è stata pari al 3,9% del fatturato totale.

Nelle previsioni del secondo semestre la produzione viene prevista in aumento dal 38,5% delle imprese, stazionaria dal 49,2%; ordini: il 53,8% degli imprenditori prevede stazionarietà, il 38,5% aumento. L’occupazione è stazionaria per il 75,3% del campione e in crescita per il 17,3%. La percentuale di imprenditori che prevede di non realizzare investimenti nel 2017 (12,9%) diminuisce rispetto al 2016 (15,3%).

Dati «in linea con quelli dell’area vasta, espressione del campione di imprese associate a Confindustria Romagna che rispecchia la dinamicità del territorio con tutte le sue peculiarità».  A livello romagnolo infatti il fatturato totale è cresciuto del 6,2 per cento con un +2,9 per cento sulla produzione e un 6,1 per cento sull’occupazione.

I commenti «Presentiamo i dati in concomitanza con il bilancio del primo anno di Confindustria Romagna festeggiato il primo di ottobre – commenta il presidente di Confindustria Romagna Paolo Maggioli – Un periodo in cui abbiamo raggiunto risultati importanti insieme alla nostre imprese». L’economia ravennate «presenta segnali positivi nel consuntivo e nelle previsioni. L’aumento degli investimenti ci fornisce un segnale di indubbia fiducia per lo sviluppo dell’economia locale, seppur permanga comprensibilmente una certa prudenza – spiega il vicepresidente di Confindustria Romagna Alessandro Curti – In questo periodo il tessuto imprenditoriale ravennate ha continuato a svolgere e ha potenziato il proprio ruolo da protagonista nella crescita e nello sviluppo del territorio. Una provincia che ha grandi peculiarità, ma anche nodi che vanno sciolti al fine di accrescerne potenzialità e attrattività su cui oggi cogliamo l’occasione per fare il punto».

Gli Industriali si dicono soddisfatti dell’avvio del progetto hub del Porto di Ravenna partito «dopo anni di pericolose e snervanti incertezze». In generale «da qualche tempo si ravvisano nell’area ravennate segnali di dinamismo progettuale sia di privati che delle pubbliche amministrazioni, almeno nelle intenzioni». Le aziende « sono però gravate dal fardello di un sistema burocratico ancora rigido e da pressione fiscale opprimente. Le imprese necessitano invece di semplificazione, snellezza e certezza dei tempi di approvazione delle proprie iniziative e poi di realizzazione delle stesse».

Per quanto riguarda l’Università, l’insediamento «a Ravenna va sostenuto ed esteso. In tal senso, occorre favorire la partecipazione di docenti di elevato profilo per qualificare ancor più l’offerta formativa e attrarre studenti; vanno ampliati i servizi per studenti e docenti. E’ poi imprescindibile rafforzare il rapporto tra Università e mondo del lavoro cogliendo necessità delle aziende e specificità vocazionali del territorio per implementare la ricerca scientifica e le competenze accademiche come motore di sviluppo economico».

 

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