Destinatari i nati tra il 1980 e il 1989. Nel Ravennate nel 2019 registrati 8 casi della malattia, nel Riminese un focolaio epidemico ha già coinvolto 36 persone. L’Ausl corre ai ripari
Negli ambiti territoriali di Forlì, Cesena e Ravenna, i Servizi stanno inviando una lettera di invito alle persone nate tra il 1980 e il 1989 (partendo dai nati nel 1989) per le quali non risulta in anagrafe vaccinale alcuna dose di vaccinazione antimorbillosa. La lettera conterrà un’illustrazione della malattia e delle sue complicanze e i vantaggi individuali e collettivi della vaccinazione nonché, ovviamente, le indicazioni pratiche per l’accesso tramite prenotazione Cup. Sono finora state inviate 650 lettere (250 a Ravenna, 200 a Forlì, 200 a Cesena).
A Rimini la situazione è diversa. Gli interventi di sanità pubblica messi in campo per il contenimento del focolaio «sono stati di efficacia limitata – scrive l’azienda sanitaria – a causa della bassa adesione dei contatti suscettibili alle misure di profilassi vaccinale post-esposizione, perché di convinzioni contrarie alle vaccinazioni, i cosiddetti no-vax, fattore che ha portato negli anni a creare ampie sacche di popolazione non protetta per questa malattia». In considerazione delle caratteristiche del focolaio epidemico tuttora attivo, nella provincia di Rimini le misure sono diverse e più ampie rispetto alle altre due province della Romagna. Il focolaio riguarda infatti prevalentemente soggetti tra i 17 e i 20 anni per cui gli inviti si rivolgeranno prioritariamente a queste fasce d’età. La Pediatria di Comunità, in aggiunta agli inviti già inviati a norma delle recenti leggi, sta inviando lettere di invito a tutti i minori non vaccinati, sia a coloro che, essendo ricompresi nelle età dell’obbligo, sono stati ripetutamente invitati ma sono tuttora inadempienti, sia ai ragazzi tra i 16 e i 18 anni, che sono usciti dall’obbligo vaccinale, per un numero complessivo di 3.663 lettere di invito i due terzi dei quali già spedite. Il Servizio Igiene Pubblica, che si occupa degli adulti, ha già inviato le prime 1.700 lettere a persone con età superiore ai 18 anni partendo dai nati nel 2001.
La vaccinazione, gratuita, è trivalente, cioè protegge contro morbillo, parotite e rosolia. Consiste in due dosi di vaccino inoculato per via intramuscolare, a distanza di almeno 4 settimane una dall’altra, e conferisce una protezione elevata e duratura nei confronti delle tre malattie. La pregressa immunità, naturale o vaccinale, per una o più di queste malattie non è una controindicazione alla vaccinazione.
L’Ausl ricorda che «il morbillo ha di norma un decorso più serio negli adulti rispetto ai bambini e la malattia si può accompagnare a complicanze quali otiti, polmoniti, laringotracheobronchiti ed encefaliti. Anche se molto raramente (un caso ogni centomila), a seguito dell’infezione morbillosa si può sviluppare, diversi anni dopo l’infezione, una panencefalite sclerosante subacuta come conseguenza tardiva della malattia, con un decorso molto serio».