Piazzavano veicoli usati a cui avevano ridotto il chilometraggio e reinvestivano il ricavato
Il sequestro del patrimonio nella disponibilità degli indagati trae origine dagli esiti di un’indagine condotta dalla prima compagnia della Finanza, unitamente alla squadra mobile e alla polizia stradale, che aveva permesso di individuare e neutralizzare un gruppo criminale composto da cittadini rumeni ed italiani, specializzato nel truffare ignari acquirenti vendendo loro autoveicoli usati. A dicembre 2019 un’ordinanza aveva disposto misure cautelari personali per 25 persone e il sequestro di 18 aziende ad essi riferibili.
I successivi riscontri di polizia economico-finanziaria attraverso l’esame della corposa documentazione acquisita in sede di perquisizioni e lo sviluppo delle indagini finanziarie hanno quindi permesso di appurare che buona parte dei proventi illeciti venivano reinvestiti dall’associazione criminale trasferendoli in parte all’estero ed in parte utilizzandoli per l’acquisto di beni immobili e preziosi, servendosi anche in questo caso di diversi “prestanomi” al fine di impedire la riconducibilità dei beni all’attività delittuosa in essere.