Accertamenti fiscali della guardia di finanza: la legge prevede la tassazione dei proventi illeciti se non già sottoposti a sequestro o confisca penale
La guardia di finanza infatti ha analizzato i flussi finanziari registrati nei conti correnti bancari dell’indagato – arrestato a settembre 2019 e poi rinviato a giudizio – e dei suoi familiari e acquisito informazioni da decine di persone a vario titolo coinvolte nelle vicende: i verbali sono stati trasmessi all’Agenzia delle Entrate per l’emissione dei relativi atti di accertamento finalizzati alla riscossione delle imposte.
L’ispezione del nucleo di polizia economico-finanziaria di Ravenna, diretto dalla procura della Repubblica, ha avviato gli accertamenti di natura fiscale, in applicazione delle disposizioni di legge che prevedono la tassazione dei proventi illeciti qualora non già sottoposti a sequestro o confisca penale.
Al totale di 485mila euro si arriva così: 90mila euro da un commerciante per le minacce di ritorsioni, 260mila con una serie di raggiri per truffare due anziane signore ed un imprenditore faentino, 135mila da un altro commerciante vessato.