I nuovi posti si aggiungono ai 16 operativi da prima di Natale per evitare il ripetersi di pazienti in attesa per giorni sulle barelle e facilitare le separazioni tra positivi, negativi e sospetti al Covid. Il direttore generale dell’azienda vuole riorganizza anche altri reparti
I nuovi 27 posti sono stati collocati negli spazi della ex Terapia intensiva e del Day hospital multidisciplinare, quest’ultimo è stato trasferito dove aveva sede la Medicina d’urgenza. La nuova dotazione toglierà pazienti dall’area open space per facilitare la separazione dei pazienti in attesa in tre tipologie rispetto al Covid: positivi, negativi e sospetti in attesa del risultato del tampone. «L’obiettivo è di dare alle persone un posto dignitoso», ha detto il sindaco Michele de Pascale stamani, 7 gennaio, durante un sopralluogo per verificare lo stato dei lavori. Nei giorni scorsi il primo cittadino aveva parlato di «gravissime criticità» chiedendo scusa alla cittadinanza.
Ma Carradori ha in mente una riorganizzazione più complessiva per fare fronte alla pandemia: «Vogliamo che siano utilizzabili tutti i letti disponibili. È inammissibile che ci siano persone in attesa di ricovero e ci siano reparti con posti vuoti: la cernita dei posti viene fatta manualmente e non può essere così, deve essere visibile in tempo reale con sistemi informatici».
Il pronto soccorso attuale è stato inaugurato nel 2012, al taglio del nastro c’era proprio Carradori nella sua precedente esperienza in Romagna. Ora il dg si appresa a presentare alle istituzioni un progetto per un ampliamento vero e proprio con un intervento edilizio di alcune miglia di metri quadrati che coinvolgerà quella che oggi è la “camera calda” dove arrivano le ambulanze e si estenderà verso il parcheggio posteriore. «Sta cambiando l’approccio della sanità verso la gestione degli spazi – spiega Carradori –. Finora si puntava a massimizzare l’occupazione dei mq, ora invece si cerca di allargarli per favorire il distanziamento».