Pronto soccorso, 11 letti in più. Carradori (Ausl) ammette: «Si poteva fare prima»

I nuovi posti si aggiungono ai 16 operativi da prima di Natale per evitare il ripetersi di pazienti in attesa per giorni sulle barelle e facilitare le separazioni tra positivi, negativi e sospetti al Covid. Il direttore generale dell’azienda vuole riorganizza anche altri reparti

IMG 0662Il pronto soccorso di Ravenna dall’8 gennaio avrà a disposizione undici letti in più per i pazienti in attesa di diagnosi o di un posto per il ricovero. I nuovi posti vanno a sommarsi ai sedici messi in funzione il 23 dicembre. È la risposta dell’Ausl, allestita in circa un mese, per fronteggiare l’emergenza del reparto che al momento registra in media circa 120-130 accessi al giorno (a settembre si era arrivati a sfiorare duecento, 100mila su base annua) con attese estenuenti e casi estremi di persone che hanno passato giorni sulle barelle ospedaliere in corsia.

I nuovi 27 posti sono stati collocati negli spazi della ex Terapia intensiva e del Day hospital multidisciplinare, quest’ultimo è stato trasferito dove aveva sede la Medicina d’urgenza. La nuova dotazione toglierà pazienti dall’area open space per facilitare la separazione dei pazienti in attesa in tre tipologie rispetto al Covid: positivi, negativi e sospetti in attesa del risultato del tampone. «L’obiettivo è di dare alle persone un posto dignitoso», ha detto il sindaco Michele de Pascale stamani, 7 gennaio, durante un sopralluogo per verificare lo stato dei lavori. Nei giorni scorsi il primo cittadino aveva parlato di «gravissime criticità» chiedendo scusa alla cittadinanza.

IMG 0661Si poteva interenire prima? Il direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, riconosce il ritardo della risposta: «Sono in carica da luglio quindi potevo prendere prima la decisione di allestire questi 27 posti letto e avremmo forse evitato una situazione di emergenza. Ma proprio perché sono in questo ruolo da luglio vuol dire che anche qualcuno prima di me avrebbe potuto fare qualcosa». Il dirigente parla di una certa sottovalutazione dell’impatto della seconda ondata, circostanza che ritiene comune anche ad altre strutture sanitarie.

Ma Carradori ha in mente una riorganizzazione più complessiva per fare fronte alla pandemia: «Vogliamo che siano utilizzabili tutti i letti disponibili. È inammissibile che ci siano persone in attesa di ricovero e ci siano reparti con posti vuoti: la cernita dei posti viene fatta manualmente e non può essere così, deve essere visibile in tempo reale con sistemi informatici».

Il pronto soccorso attuale è stato inaugurato nel 2012, al taglio del nastro c’era proprio Carradori nella sua precedente esperienza in Romagna. Ora il dg si appresa a presentare alle istituzioni un progetto per un ampliamento vero e proprio con un intervento edilizio di alcune miglia di metri quadrati che coinvolgerà quella che oggi è la “camera calda” dove arrivano le ambulanze e si estenderà verso il parcheggio posteriore. «Sta cambiando l’approccio della sanità verso la gestione degli spazi – spiega Carradori –. Finora si puntava a massimizzare l’occupazione dei mq, ora invece si cerca di allargarli per favorire il distanziamento».

IMG 0658Sulla situazione del pronto soccorso è intervenuto anche Stefano Falcinelli, presidente dell’Ordine provinciale dei medici: taglio di posti letto e carenza di personale vengono identificate come fattori all’origine del collasso. Carradori replica così: «Ho già espresso la proposta di assumere medici laureati anche senza specializzazione. Per quanto riguarda il taglio dei posti letto, veniamo da una stagione in cui a noi dirigenti veniva richiesto di ridurre i letti perché sarebbe stata potenziata la risposta della medicina sul territorio. Per ragioni economiche si è fatto presto con i tagli ma non altrettanto con le implementazioni di cure fuori dagli ospedali».

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