Calcio, ex ippodromo inadeguato: i giovani del Ravenna “scappano”. La protesta

In una lettera dei genitori a società, sindaco e assessore tutti i limiti strutturali che da sempre rallentano il rilancio del vivaio

Ex IppodromoIl calcio giovanile, a Ravenna, non è mai riuscito a decollare. Perlomeno nella prima squadra della città, il Ravenna Fc, che non ha mai dato l’impressione di mettere il vivaio davvero al centro del progetto (avendo come priorità la prima squadra, ora retrocessa in D). Per questioni economiche, certo, ma in primis anche strutturali che non si possono imputare (solo) al club. E qui entra in ballo anche il Comune, che non è stato in grado di rilanciare l’ex ippodromo come nelle intenzioni. I campi da calcio, infatti, nonostante gli investimenti, restano di livello amatoriale e piuttosto che investire sul tanto bramato sintetico, l’Amministrazione ha preferito sbandierare (e finanziare) il progetto del bike park all’ex ippodromo, che non toglierà spazio al calcio – assicurano – ma che di fatto ne ha ulteriormente frenato gli entusiasmi.

Tanto che da quest’anno – dopo esserci ritornate tutte solo nel 2018 – molte annate del settore giovanile del Ravenna Fc hanno abbandonato l’ex ippodromo e la società ha preferito farle allenare su altri campi del territorio, anche in “affitto” presso altre società.

D’altronde l’ex ippodromo per diventare davvero la casa del Ravenna calcio avrebbe bisogno di ben altri investimenti: spogliatoi aggiuntivi, magazzini, campi appunto in sintetico, ormai presenti ovunque tranne che a Ravenna (fatta eccezione per il Classe; gli ultimi esempi sono Lugo e Faenza, ma in Emilia-Romagna non c’è società professionistica a esserne sprovvista).

Noi ne parlavamo già in un editoriale di tre anni fa, ma di tutto questo parla ora una lettera che un gruppo di genitori ha deciso di inviare alla società e – soprattutto – al sindaco Michele de Pascale e all’assessore allo Sport Roberto Fagnani, entrambi “uscenti” ed entrambi ricandidati (il primo ancora come sindaco, il secondo come consigliere) alle prossime amministrative del 3 e 4 ottobre.

«Siamo un gruppo abbastanza numeroso di genitori alquanto delusi e preoccupati perché dopo diversi anni (almeno quattro/cinque) speriamo sempre che i nostri ragazzi del settore giovanile del Rfc possano allenarsi e giocare in centri sportivi di qualità e facilmente raggiungibili – si legge nella lettera -. Purtroppo i campi che di anno in anno ci sono stati proposti sono stati San Pietro in Vincoli, San Zaccaria, Porto Corsini, Lido Adriano, eccetera. Insomma, un vero e proprio peregrinare per i campi del territorio (sia per gli allenamenti che per le partite) e l’illusione di riuscire ad allenarsi alla Darsena di città è durata solo un paio d’anni, dopo di che il campo è risultato non idoneo alla pratica del calcio. Questo significa che per tre-quattro volte alla settimana, più la partita disputata in casa (la trasferta non la mettiamo in conto) le famiglie devono gestire spostamenti complicati da organizzare perché ovviamente ci sono impegni lavorativi da parte dei genitori, i ragazzi ancora non sono automuniti e la linea dell’autobus ad esempio per San Zaccaria risulta impraticabile a causa della scomodità logistica sia del percorso che delle fermate. Sinceramente speravamo in qualcosa di più e siamo a sottoporvi alcune considerazioni e domande sul settore giovanile».

«Da sempre – continua la lettera – si parla di considerare il settore giovanile centrale nell’economia e nel progetto del calcio a Ravenna, ma per chi lo vive direttamente la sensazione è che questo processo vada oltremodo a rilento. Ottima era stata la scelta di concentrarsi sulla Darsena, potenzialmente un polo da settore giovanile di serie A, per gli spazi e la location centrale in città, dove sono stati preparati e recintati un buon numero di campi e rifatti gli spogliatoi, ma al momento è veramente difficile allenarsi, con campi sconnessi che rendono impossibili allenamenti tecnici di qualità e fonte anche di infortuni. Siamo pertanto a chiedere se sono in programma stanziamenti per l’adeguamento delle strutture calcistiche in Darsena a livello comunale o societario. La cosa più urgente sarebbe quella di dotarsi di un paio di campi in sintetico, che ormai utilizzano anche moltissime realtà minori, per consentire ai nostri ragazzi di allenarsi dignitosamente e con qualità.
È da anni che si parla di questo bellissimo progetto e auspichiamo che possa essere fattibile con l’impegno e la volontà dei soggetti coinvolti. Per concludere crediamo che sia giusto e corretto mettere ora in campo tutte le risorse economiche a livello societario e comunale per portarlo a termine, o quantomeno avanzarlo sostanzialmente, e dotare il settore giovanile di una struttura funzionale e al passo con i tempi. Come genitori ci sentiamo in obbligo di sollecitare a tenere un occhio di riguardo per le strutture e l’organizzazione tecnica del settore giovanile, che per una realtà come Ravenna dovrebbe essere veramente centrale e vivaio di ragazzi preparati, magari per la prima squadra e/o per monetizzare cessioni. Ma al di là di queste osservazioni la cosa più importante è che questi ragazzi possano avere la possibilità di dedicarsi alla loro passione sportiva senza impedimenti, coniugando lo sport con la scuola ed attirando a sé altri ragazzi con la stessa passione per il calcio».

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