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    Categoria: cronaca

Finte vaccinazioni, indagati anche un poliziotto e il padre no vax di una 12enne

Arrestato un medico di base di 64 anni. Gli altri coinvolti sono un agente che andò a sbirciare informazioni per lui e un uomo di Belluno che venne in Romagna per la somministrazione del Pfizer: in 13 minuti tre dosi a tutta la famiglia

Oltre al medico di base in custodia cautelare in carcere per il rischio di inquinamento delle prove, ci sono altri due indagati a piede libero nell’inchiesta della procura di Ravenna su un giro di presunte vaccinazioni Covid simulate per far ottenere i green pass a persone della galassia no vax in varie parti d’Italia. Si tratta di un poliziotto della questura locale e di un uomo di Belluno. Lo si apprende da Corriere Romagna e Resto del Carlino in edicola oggi, 12 novembre.

Il poliziotto è un mutuato del dottor Mauro Passarini e da lui risulta aver ricevuto una doppia dose di Pfizer ma il test anticorpale – eseguito volontariamente – ha restituito un esito negativo. Il 18 ottobre scorso, il giorno successivo alle perquisizioni negli ambulatori di Passarini, l’agente ha visionato, secondo il gip senza un valido motivo, alcuni documenti informatici riguardanti il fascicolo di indagine. Ora rischia un’accusa per favoreggiamento. Almeno altri tre dipendenti della polizia di Stato hanno ricevuto il vaccino da Passarini: tutti hanno dato disponibilità per l’esame del sangue.

Anche il residente in Veneto è tra le 294 persone che figurano vaccinate da Passarini da giugno in poi. La sua posizione è cruciale nell’inchiesta. L’uomo è stato fermato dagli agenti della squadra mobile il 17 ottobre, una domenica, all’uscita dallo studio medico di Marina di Ravenna insieme alla figlia dodicenne e alla compagna (la piccola sarebbe l’unica ignara di tutto secondo gli inquirenti). Erano stati dentro 13 minuti che sarebbero bastati per vaccinare tutto il gruppo con Pfizer: tempi troppo ristretti che non coincidono con la profilassi richiesta. I poliziotti erano appostati in viale Spalato perché l’ex compagna dell’uomo aveva presentato un esposto: lui convinto no vax le aveva fatto sapere di aver portato la loro figlia a Ravenna per la prima dose di vaccino, mentre fino a poco tempo prima si era detto contrario. La donna ha sottoposto la figlia a un esame degli anticorpi e di fronte allo zero si è rivolta alla pediatra innescando l’inchiesta.

La procura (pm Angela Scorza) sospetta che Passarini ricevesse denaro per aiutare i no vax ad aggirare il sistema: circa 500 euro da ognuno. Il 17 ottobre, dopo l’incontro con la famiglia bellunese, in tasca al medico c’erano 1.500 euro in contanti. Secondo il 64enne erano prelievi tenuti in tasca per sicurezza. Dovrà essere inquadrata la posizione dei vaccinati per capire se sono parte lesa o complici.