Sentenza confermata: il Comune deve pagare gli autocostruttori per la manodopera

Il Consiglio di Stato in linea con il Tar: alle 14 famiglie spetta il 75 percento del valore del lavoro prestato nel cantiere nato da un bando pubblico e naufragato in un contenzioso in cui Palazzo Merlato è arrivato a chiedere i datti agli stessi cittadini

Case Autocostruttori FilettoIl Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar che nel 2021 dichiarò il diritto degli autocostruttori di Filetto a vedersi riconosciuto dal Comune di Ravenna un rimborso pari al 75 percento del valore della manodopera prestata in cantiere. La vicenda, già nota, è quella iniziata circa 15 anni fa quando 14 famiglie selezionate con un bando pubblico costituirono la cooperativa Mani Unite per prendere parte a un ambizioso progetto di integrazione e edilizia sociale promosso dal Comune in convenzione con una Onlus. In estrema sintesi le famiglie, sotto il coordinamento della Onlus, avrebbero lavorato per costruire i propri appartamenti in due palazzine su un terreno concesso in diritto di superficie per 99 anni dal Comune. La Onlus si fece di nebbia, il cantiere si bloccò, la coop si trovò indebitata per oltre un milione di euro con Banca Etica e il Comune avviò un contenzioso contro i suoi stessi cittadini.

Il tribunale conferma anche l’annullamento delle penali  comminate alla cooperativa a seguito della decadenza della concessione del diritto di superficie; confermato anche il rigetto della domanda del Comune di risarcimento danni.

«Dopo dieci anni di campagna di sensibilizzazione sul problema  e di contenziosi promossi dalla Cooperativa – afferma Stefano Bandini, presidente di Mani Unite –, con l’assistenza dell’avvocato Danilo Montevecchi di Faenza, non solo sono emerse ed accertate in modo indiscutibile, ma vengono sanzionate  in via definitiva, le responsabilità dell’ente territoriale nella mala gestio del progetto di autocostruzione, responsabilità che il Comune di Ravenna aveva sempre respinto. Si auspica quindi da parte dell’ente territoriale maggiore disponibilità a chiudere la vicenda in sede di ottemperanza alla sentenza del Tar, prendendo atto delle pronunce della giurisdizione amministrativa».

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