Bando per l’affitto di sei case degli autocostruttori a Filetto

Nuovo capitolo del naufragato progetto del Comune, con contenziosi ancora aperti in Tribunale. Domande aperte fino all’1 agosto

Case Autocostruttori Filetto

È aperto un bando pubblico per l’assegnazione di sei alloggi di edilizia agevolata a Filetto. Si tratta di una parte dei quattordici appartamenti distribuiti su due palazzine che facevano parte dell’ambizioso progetto di autocostruzione lanciato dal Comune di Ra- venna nel 2007 e poi naufragato con contenziosi in tribunale che ancora si trascinano tra amministrazione pubblica e privati cittadini. Nella graduatoria sarà data priorità ai partecipanti al progetto di autocostruzione. Sulla carta sembra l’epilogo definitivo, ma le pendenza giudiziarie alimentano qualche incertezza.

La vicenda merita un riassunto sommario. Quindici anni fa il Comune di Ravenna selezionò quattordici nuclei familiari con un bando pubblico (metà italiani e metà stranieri) per la partecipazione al secondo cantiere di autocostruzione dopo quello di Piangipane (arrivato a buon fine non senza qualche inciampo). In buona sostanza si trattava di comuni cittadini che andavano a costituire una cooperativa con cui impegnarsi con Banca Etica per ottenere un prestito da un milione di euro necessario a costruire le proprie abitazioni per cui avrebbero fornito essi stessi manodopera in cantiere in modo da abbattere i costi fino a quelli dei soli materiali. Tutto questo avveniva con la regia di una società che aveva ottenuto la benedizione del Comune e su un terreno pubblico concesso in diritto di superficie per 99 anni. Sulla carta un progetto più che lodevole. Alla prova dei fatti qualcosa è andato storto.

La società che forniva il coordinamento si è fatta di nebbia un po’ alla volta, non prima di aver incassato diverse tranche del finanziamento bancario, lasciando il cantiere a metà e la cooperativa dei cittadini (chiamata Mani Unite) con un debito pesante verso l’istituto di credito. Già pareva un bel danno per gente che aveva partecipato a una gara indetta dal Comune. Ma ancora non era tutto. Si è aperto un contenzioso con lo stesso Comune con quest’ultimo che si è ripreso gli scheletri incompleti delle palazzine, ha saldato il debito con la banca e si è spinto a chiedere i danni ai cittadini. Il Tar nel pronunciamento espresso finora ha dato ragione ai cittadini. Ma una sentenza del Consiglio di Stato incombe: Mani Unite non ha ancora firmato il passaggio di proprietà degli immobili al Comune e quindi formalmente Palazzo Merlato potrebbe non averne l’effettiva disponibilità.

Si tratta di appartamenti da 93 mq e una superficie utile esterna di pertinenza di 44 mq con un posto auto scoperto. Il canone mensile ammonta ad 435,83 euro. Le domande dovranno pervenire entro le 12 di lunedì 1 agosto esclusivamente con il modulo disponibile nella sede dell’Acer in viale Farini a Ravenna o sul sito dell’Agenzia

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