Trascorsi 90 giorni dalla lettura delle tre assoluzioni per il delitto di Alfonsine, il presidente della corte chiede altri tre mesi. La sorpresa dei fratelli e della madre: «Camera di consiglio breve e durante il dibattimento la corte aveva spesso ridimensionato la complessità del processo»
Il prolungamento dei tempi non ha lasciato indifferente i familiari del 21enne. I tre legali che assistono il fratello Gian Carlo, la sorella Anna Maria e la madre Rosanna Liverani hanno divulgato una breve nota che contiene il commento delle tre parti civili: «Con sorpresa abbiamo appreso della richiesta di proroga di ulteriori novanta giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza di assoluzione. Più volte infatti nel corso del dibattimento avevamo sentito la Corte ridimensionare la complessità del processo e la breve durata della camera di consiglio – neppure un’ora – sembrava andare in questa direzione. Evidentemente così non è, tanto che la Corte ha ora ritenuto di richiedere una proroga del termine massimo. Siamo pertanto più che mai curiosi di conoscere le motivazioni della sentenza di assoluzione. Purtroppo il nostro Pierpaolo non c’è più e dopo trentacinque anni vogliamo capire perché i responsabili della sua morte non sarebbero stati ancora individuati».