Il documentario andrà in onda sui canali Rai: testimonianze e ricostruzioni delle infiltrazioni malavitose in regione
Le riprese, supportate dal lavoro della Film Commission, sono state effettuate nei Comuni emiliano-romagnoli di Luzzara, Reggiolo, Brescello, Boretto, Guastalla, Suzzara, Gualtieri, Reggio Emilia, San Felice sul Panaro, Novellara Parma, Bologna, Fiorenzuola D’Arda, Castelvetro Piacentino, Monticelli d’Ongina.
Grazie al coraggio e alla visione di servitori dello Stato lungimiranti e coraggiosi, le indagini avevano portato già nel 2015 alla richiesta di oltre 200 arresti non solo di uomini di ‘ndrangheta, ma anche professionisti, amministratori, politici, dirigenti d’impresa, rappresentanti delle forze dell’ordine, molti nati e cresciuti in Emilia-Romagna.
Il maxiprocesso ha portato alla sbarra centinaia di imputati, e Aemilia 240 è il racconto in forma di docufiction dell’esistenza sul territorio emiliano di una nuova forma di criminalità organizzata.
Attraverso le testimonianze degli investigatori e le “voci da dentro” della ‘ndrangheta (le intercettazioni audio e video fatte a carico degli imputati), le indagini iniziate nel 2010 e terminate nel 2014 certificano l’esistenza sul territorio emiliano di una mafia 2.0 che ha abbandonato i sequestri, il pizzo e il narcotraffico e che si presenta in giacca e cravatta, producendo fiumi di denaro a danno della comunità, inquinando l’economia legale e distorcendo le regole del mercato.