La corte tributaria di Ravenna ha annullato due accertamenti dell’Agenzia delle Entrate da circa 200mila euro in totale, tra imposte ritenute evase e sanzioni conseguenti relative agli anni 2015 e 2016, per la ditta Crima nell’ambito dell’indagine attorno alla società Mib Service (di cui Crima era cliente) che vede indagati a vario titolo una sessantina di imprenditori del settore ricettivo ravennate (alberghi, ristoranti, bar, bagni, discoteche) per frode, uso o emissione di fatture per operazioni inesistenti e altre ipotesi di reato. La notizia è riportata sull’edizione di ieri, 4 dicembre, de Il Resto del Carlino.
Secondo la ricostruzione del pezzo firmato da Andrea Colombari, la decisione della corte tributaria sarebbe supportata su un documento fornito dalla difesa: una valutazione di conformità del contratto Crima-Mib espressa dal dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pavia. La decisione dei giudici è arriva in via pregiudiziale, prima di entrare nel merito.
L’annullamento della cartella riguarda l’aspetto fiscale della vicenda. Si attendono sviluppi, anche connessi a questo pronunciamento, sul fronte dell’indagine penale condotta dalla procura e già chiusa.