Alluvione, il sindaco di Ravenna: «Non sappiamo dove riusciremo a fermare l’acqua»

Michele de Pascale apprezza l’invio dell’esercito per affrontare i problemi degli allagamenti attorno alla città

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L’area di Fornace Zarattini dove sorgono Famila e Obi in una foto scattata da Erika Pappalardo

«Non sappiamo dove riusciremo a fermare l’acqua». Sono le parole del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, rilasciate nel tardo pomeriggio di oggi, 19 maggio, in quello che lui stesso definisce «il giorno più difficile per la città dall’inizio di questa tragica alluvione che ha colpito il territorio della Romagna e tutta la provincia».

Il primo cittadino apprezza l’arrivo dell’esercito per dare supporto al personale della protezione civile, delle forze dell’ordine e delle amministrazioni locali: «Nei giorni scorsi già si parlava di ricostruzione e di fine alluvione. Io invece ho lanciato un appello perché venissero in provincia di Ravenna e nel nostro territorio tutti gli uomini e tutte le risorse disponibili. Siamo stati esauditi; c’è l’esercito, ci sono tantissimi e tantissime grandissimi uomini e donne venuti qui da tutta Italia con professionalità straordinarie, che stanno salvando persone, che ci stanno aiutando a montare pompe, quindi siamo in una fase in cui stiamo combattendo».

Il comunicato firmato dal primo cittadino non contiene dettagli operativi sul tipo o sul numero di interventi compiuti (come ad esempio il taglio di un argine di un canale) per la gestione dei flussi di acque che dalla serata di ieri, 18 maggio, hanno raggiunto la cintura della città a partire da Fornace Zarattini, ritrovatasi sommersa da un metro di acqua.

Nei giorni scorsi la priorità è stata evacuare le persone in attesa dell’arrivo delle grandi piene di tutti i fiumi che avevano devastato le altre città della Romagna e Ravenna da questi eventi aveva avuto piccoli danni, piccole fuoriuscite d’acqua che hanno coinvolto alcuni paesi. Ora il nuovo fronte da gestire è il deflusso verso il mare degli enormi quantitativi d’acqua fuoriusciti da tutte le fratture degli argini nelle città: «Questo ha colpito la città di Ravenna, Cervia, sta colpendo Lugo, sta colpendo tanti luoghi di pianura della nostra provincia e del nostro territorio con effetti devastanti. Vengono completamente ricoperte d’acqua porzioni enormi del territorio. Le rete scolante, che dobbiamo all’impegno di uomini e donne straordinari che hanno bonificato la nostra terra, non può essere in grado di sostituirsi al corso naturale dei fiumi».

Non sapendo ancora dove si riuscirà ad arrestare l’avanzata delle acque, vale il principio di stare ai piani alti, di non andare in interrati, di non stare se possibile al piano terra o, se si è al piano terra, già prepararsi ad avere soluzioni alternative: «È un principio valido per tutti i ravennati di ogni quartiere in questo momento, soprattutto dal centro verso la zona nord della città, che in questo momento è quella più colpita».

De Pascale raccomanda la massima prudenza e la massima attenzione sia alle telefonate automatiche dal numero 0544-485848 che a tutte le altre forme di comunicazione che sono esclusivamente volte alla sicurezza e incolumità: «Le uniche comunicazioni affidabili e ufficiali sono quelle su www.comune.ra.it, su Facebook e Instagram del Comune e del sindaco e che arrivano dallo 0544-485848. Diffidate di qualsiasi altra comunicazione».

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