
Una lite in strada per futili motivi fra tre uomini, che avevano bevuto un po’ troppo, sembrava archiviata senza conseguenze e invece, tre ore dopo, uno dei tre si è presentato a casa degli altri due riaccendendo il litigio ed è stato ucciso da una ferita al torace, probabilmente con una coltellata. È la sintesi, secondo la ricostruzione della polizia, di quanto accaduto nella serata di ieri, 20 settembre, in centro a Ravenna. La vittima è Christian Battaglia, 47enne di Ravenna. Il 62enne Mario Antonio Iadicicco, originario di Formia (Latina) ma residente da anni in città, è in arresto con l’accusa di omicidio volontario. I due sono conoscenti e si frequentavano, entrambi hanno precedenti: Battaglia per reati contro la persona e il patrimonio, Iadicicco per ubriachezza e stupefacenti.
La vicenda è cominciata intorno alle 19 in piazza Baracca. Insieme ai due c’era un tunisino di 53 anni, coinquilino di Iadicicco in una casa fornita dei servizi sociali in una palazzina di via Cura, a qualche centinaio di metri dalla Basilica di San Vitale. Le ragioni della lite sarebbero da individuare in qualche parola offensiva volata tra i coinvolti, già conoscenti da tempo. Il tutto amplificato dall’alcol.
Attorno alle 22 in via Cura è arrivato il 47enne, residente nella vicina via D’Azeglio, che voleva chiarire ma, a quanto pare, non aveva ancora smaltito la rabbia. L’accoltellamento si sarebbe consumato sulla soglia di casa, sul pianerottolo del piano rialzato. Alla ricostruzione della dinamica ha contribuito il tunisino: il 62enne avrebbe afferrato un coltello da carne in cucina e avrebbe colpito il rivale.
Battaglia è uscito in strada e ha percorso poche decine di metri prima di accasciarsi sull’asfalto all’angolo tra via Cura e via Oberdan. Lì è stato soccorso da un’ambulanza del 118 e il decesso è arrivato in ospedale alle 23 circa con la conseguente segnalazione alla polizia.
Il 62enne e il coinquilino sono stati rintracciati poche ore dopo. Un vicino di casa racconta di aver visto verso le 2 del mattino i due uomini caricati su una volante. Portati in questura, sono stati trattenuti in cella di sicurezza fino a stamani per l’interrogatorio davanti al capo della squadra mobile Claudio Cagnini e al sostituto procuratore Stefano Stargiotti. Alle 13 di oggi è cominciato il sopralluogo della polizia scientifica sulla scena del delitto: si cerca l’arma del delitto.
Diversi residenti di via Cura raccontano di non essersi accorti di nulla se non verso le 2 di notte quando sul posto sono arrivate le volanti della polizia che hanno rintracciato i due coinquilini e cominciato a suonare i campanelli per raccogliere elementi utili alla ricostruzione dell’accaduto.