
La Corte d’Appello di Bologna ha condannato il Mar di Ravenna a pagare circa 225mila euro ai proprietari di alcune opere esposte nella grande mostra dal titolo Divina Commedia. Le visioni di Doré, Scaramuzza, Nattini, realizzata al museo di Ravenna tra fine 2015 e inizio 2016. Si tratta delle “Immagini della Divina Commedia”, 100 fogli realizzati dal genovese Amos Nattini raffiguranti tutti i canti del poema dantesco, secondo i proprietari (una famiglia di collezionisti parmensi) danneggiati irreparabilmente in molte parti nel corso del prestito al museo ravennate. La notizia è riportata sulla rivista on line di settore Il Giornale dell’Arte a questo link.
La sentenza risale allo scorso luglio ma è stata resa nota alle parti solo a fine ottobre e ribalta quella di primo grado del tribunale di Ravenna del 2021 che aveva ritenuto mancasse il nesso causale certo tra inidoneità dei locali e danneggiamento. «Al Mar, al tempo – dichiara l’avvocato Giulio Volpe al Giornale dell’Arte -, non mossero un dito per salvare il salvabile quando a mostra in corso vennero segnalati i primi problemi: io stesso verificai con le strumentazioni tecniche che la temperatura riscontrata era tra i 22 e i 23° con indice di umidità relativa tra 37% e 39%, nettamente inferiore a quanto previsto dalle condizioni di climatizzazione formalmente comunicate. Invece i rilevamenti termo-igrometrici quotidiani, richiesti più volte e promessi dalla direttrice di allora del Mar (Maria Grazia Marini, ndr), non ci pervennero mai».
Sulle pagine del Carlino Ravenna in edicola oggi (17 dicembre) l’attuale direttore del Mar, Roberto Cantagalli (che a quei tempi lavorava per il Comune di Comacchio) si riserva di valutare un eventuale ricorso.