Uno dei due nuovi co-direttori artistici del Ravenna Festival, il 36enne violoncellista Michele Marco Rossi, è stato rinviato a giudizio per maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti di una ex fidanzata. La notizia è riportata oggi, 2 ottobre, dalle testate nazionali tra cui La Repubblica e Il Corriere della Sera.
Secondo i resoconti dei quotidiani nazionali, Rossi è accusato di aver umiliato l’ex compagna con l’invio di frequenti messaggi Whatsapp dal contenuto volgare con i quali le intimava di dover essere la sua schiava sessuale e con i quali in alcune occasioni la minacciava di violentarla e di ucciderla.
I fatti contestati sarebbe cominciati nel 2014. I due si erano conosciuti molto prima in occasione di un corso estivo di musica, ne era nata un’amicizia divenuta poi un rapporto più intimo. Secondo la denuncia della donna, inizialmente il legame consenziente era contraddistinto solo da gelosia pressante, per poi sfociare in pratiche di dominazione e lei lo aveva lasciato. La relazione era poi ripresa in seguito, ma con le stesse modalità violente. Nel 2023, mentre si trovava a Torino, la ragazza ha denunciato Rossi con l’assistenza legale dell’avvocata Stefania Nubile, dello studio Grande Stevens. La Repubblica fa spere che al momento i legali di Rossi hanno preferito non rilasciare dichiarazioni.
Pochi giorni fa il consiglio di amministrazione della Fondazione Ravenna Manifestazioni, che cura il Ravenna Festiva, aveva deliberato all’unanimità la nomina di Rossi e dell’attuale moglie Anna Leonardi quali co-direttori artistici a partire dall’edizione 2026, accogliendo l’indicazione della fondatrice del Festival, Cristina Mazzavillani. I due sono stati designati per sostituire Franco Masotti e curare, insieme ad Angelo Nicastro, la programmazione del prossimo anno, mentre nel 2027 e 2028 avrebbero dovuto muoversi in autonomia.