La polizia della Spezia ha eseguito una perquisizione a carico di un sessantenne italiano residente a Faenza, ritenuto responsabile della spedizione di un pacco contenente un residuato bellico rinvenuto lo scorso 16 luglio in un’agenzia spezzina operante nel recupero creditizio. Il pacco sospetto conteneva una bomba da mortaio carica e dalla capacità potenzialmente letale nel raggio di decine di metri.
La richiesta di intervento della società era scaturita dopo il ritrovamento di analogo pacco, riportante lo stesso mittente, presso la sede legale della società. Le indagini hanno accertato che entrambi i pacchi erano stati spediti da un ufficio di Poste Italiane di Faenza.
L’incocio dei dati forniti dall’azienda e la paziente ricucitura degli uomini della polizia hanno portato a isolare il nome di una persona della provincia di Ravenna che la Procura spezzina ha iscritto nel registro degli indagati con la contestazione provvisoria di detenzione e porto abusivo di arma da guerra e minaccia aggravata dall’utilizzo di armi.
L’attività di polizia giudiziaria delegata svolta a Faenza nella giornata di martedì 28 ottobre ha consentito di acquisire importanti riscontri sulla pista investigativa intrapresa in quanto, a seguito della perquisizione, venivano rinvenuti in un terreno agricolo fuori dal centro abitato faentino frequentato dall’indagato due ulteriori ordigni, uno dei quali perfettamente analogo per natura, dimensione, peso e caratteristiche tecniche ai residuati spediti alla società.
La posizione dell’indagato, privo di precedenti, è al vaglio della Procura spezzina per gli eventuali ulteriori seguiti procedimentali. (fonte Ansa.it)
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