Paolo Casadio ha pubblicato per Piemme un romanzo ambientato
a Marina di Ravenna nel 1943, dove anche le dune prendono vita
Un romanzo storico ambientato nel 1943 a Marina di Ravenna dove prendono vita, insieme ai personaggi, gli ambienti naturali come le dune e la pineta, ma anche una descrizione quanto mai vivida della città in quei tempi convulsi a cui si arrivava tramite il Candiano. E anche se Casadio preferisce considerarsi, con un atto di modestia «più un narratore che uno scrittore», il romanzo si distingue per la lingua accurata, un ritmo cadenzato e una scelta stilistica molto consapevole.
La storia prende spunto, ci racconta, da materiali storici, una foto di un bambino in spiaggia, un trafiletto di un giornale d’epoca, reperiti durante le ricerche per un precedente romanzo firmato a quattro mani con lo scrittore Luca Ciarabelli Alan Sagrot, uscito per il Maestrale. Materiali che si sono mescolati a sue esperienze di vita (per esempio il Lago di Garda da cui proviene il medico protagonista del libro), ai ricordi di una zia centenaria a lungo perpetua di un parrocco per quanto riguarda l’ambientazione tra le suore, personaggi questi che sfuggono dal cliché e prendono caratteristiche individuali molto precise che si mescolano con un aspetto magico. «Questa è stata l’eredità di Luca Ciarabelli – racconta Casadio – che da amante e conoscitore della letteratura sudamericana mi ha fatto apprezzare l’elemento magico e surreale».
Insieme a Ravenna e Marina seguiamo l’operato del personaggio principale e di cui preferiamo non svelare nulla per non rovinare l’effetto sorpresa. Su questo Casadio dice: «Sì l’effetto sorpresa è voluto. E ho scelto questo tipo di personaggio per mostrare anche come le cose cambiano e possono cambiare, come i ruoli che magari pensiamo siano immutabili e invece non lo sono affatto».