X
    Categoria: cultura

Sànchez e il mistero del quotidiano

Parla la celebre scrittrice spagnola
ospite a Ravenna a Palazzo Rasponi

di Gloria Bernabini

Clara Sánchez, una delle scrittrici spagnole più vendute al mondo, sarà a Ravenna, a Palazzo Rasponi, il 4 marzo alle 18.30, e dialogherà con Matteo Cavezzali in quella che sarà un’anteprima dello ScrittuRa Festival 2016 e un’occasione per presentare l’ultimo romanzo, La meraviglia degli anni imperfetti, uscito da poco per Garzanti con la traduzione di Enrica Budetta.

Il libro, apparso in Spagna nel 2000, è valso alla scrittrice il prestigioso premio Alfaguara. Il protagonista e voce narrante è Fran, un adolescente che vive in un sobborgo benestante della periferia di Madrid, passando le giornate al bar o in compagnia dell’amico Eduardo e sua sorella Tania, di cui è innamorato. Attraverso lo sguardo di Fran conosciamo la vita di questo microcosmo urbano: i vicini e gli amici del ragazzo, il padre sempre assente e la madre che ha smesso di interessarsi al figlio per dedicarsi alla palestra e all’amante. Fran, il protagonista, vive la propria vita con passività e osserva il mondo che lo circonda con sguardo freddo, come un giovane Holden dei nostri giorni. Per questo abbiamo chiesto all’autrice se questo libro si possa definire un romanzo di formazione.

«Assolutamente sì» conferma Clara Sánchez, «anche perché l’adolescenza non finisce mai, ci accompagna finché non moriamo. Ciò che affrontiamo in quegli anni lo affronteremo sempre: avremo sempre a che fare con un corpo che si trasforma, con una vita che cambia, e avremo sempre la sensazione di doverci adattare a circostanze nuove; come quando, davanti allo specchio, ci accorgiamo della prima ruga, o quando abbiamo un figlio. È per questo che l’adolescenza è una fase della vita che, letterariamente, mi interessa molto, perché riassume ciò che siamo».
Il titolo italiano, infatti, descrive perfettamente le contraddizioni di questa età. Trova azzeccato questo adattamento?
«Sì, mi piace moltissimo, perché la “meraviglia” del titolo italiano richiama il “paradiso” di Últimas noticias del paraíso, il titolo spagnolo. Gli anni dell’adolescenza sono anni drammatici, che quando li ricordiamo da adulti ci sembrano meravigliosi. È necessario infatti che passi del tempo affinché assaporiamo un’esperienza, perché nel momento in cui la viviamo non ne abbiamo il tempo. È solo dopo che ci rendiamo conto di ciò che abbiamo imparato e di ciò che ci siamo lasciati alle spalle».
Come nascono i suoi personaggi?
«Il romanzo è nato in una zona residenziale dove io stessa vivevo e i personaggi che vi compaiono sono persone che conoscevo. Persino i cani erano quelli dei miei vicini. Il personaggio di Alien si ispira a un uomo che viveva in quel sobborgo, così come l’istruttore di cui si innamora la madre di Fran. Tutti i personaggi sono tratti da persone normali, ma in questo romanzo ci si rende conto che nessuno di loro è del tutto normale. Tutti noi, in fondo, siamo personaggi letterari, basta che uno scrittore si accorga di noi».
Nel romanzo colpisce la schiettezza della descrizione di un sobborgo alla periferia di una metropoli, uno spazio claustrofobico dove i centri commerciali sono il fulcro della vita cittadina, dove le persone conducono una vita tranquilla, ma dove le apparenze nascondono realtà più torbide, come nel caso di Eduardo e Tania.
«Le città come quella dove è ambientato il romanzo costituiscono un microcosmo. Lì ho potuto conoscere meglio le persone, perché ero più vicina a loro e soprattutto perché vi sono luoghi concreti, come il centro culturale o l’ipermercato, che per me sono diventati mitici e che volevo assolvessero, nel mio romanzo, la stessa funzione di una cattedrale o di un castello. Gli spazi contemporanei, come i grandi centri commerciali, sono diventati le nostre cattedrali e si riempiono dei sentimenti della gente che li attraversa, della loro immaginazione e originalità. Inoltre, in tutti i miei romanzi c’è un mistero, un intrigo, che tuttavia si sviluppa in un luogo quotidiano, risultando per questo ancora più sorprendente. È ciò che capita ne La meraviglia degli anni imperfetti ed è scoprire questo mistero che mi ha dato l’impulso per scrivere».