A Tamo inaugura il progetto didattico interattivo realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Ravenna e finanziato dal ministero
Il progetto, vincitore di un concorso nazionale bandito dal Miur per la realizzazione di percorsi didattici nelle istituzioni museali, è curato dai professori Maurizio Nicosia e Pier Carlo Ricci dell’Accademia di Belle Arti della città, da Fabrizio Corbara, coordinatore progetti Fondazione RavennAntica, e dall’archeologa Giovanna Montevecchi.
C’è voluto più di un anno di lavoro e ricerca prima che il Museo Tamo di Ravenna potesse avvalersi di questo nuovo e innovativo sistema di apparati e strumentazioni in grado di amplificare in maniera accattivante e versatile l’esperienza del visitatore anche più piccolo; il progetto è un passo in avanti verso il raggiungimento di un obiettivo importante per la Fondazione RavennAntica: rendere il museo un luogo dedicato anche alla scuola e alla formazione, un centro didattico per i ragazzi in grado di favorire la comprensione del mosaico, dell’archeologia e della cultura.
Il sito internet si sviluppa su un doppio binario tematico, i “mosaici” e “Ravenna”, permettendo un approfondimento a più livelli, con schede tecniche, mappe navigabili e ricostruzioni in 3D della città.
Il percorso didattico però non si esaurisce sul web: il visitatore potrà ammirare dal vivo alcuni modelli plastici degli ambienti da cui provengono i mosaici in mostra nel museo, per favorire concretamente una più facile comprensione del contesto in cui originariamente si trovavano. I modellini in questione sono stati realizzati dagli studenti dell’Accademia nel laboratorio di modellistica 3D, con una stampante a resina e uno scanner a luce strutturata, acquistati grazie ai fondi (56mila euro) forniti dal Miur a seguito della vittoria del concorso.