Biennale del mosaico: il nutrimento estetico di Naddeo

In mostra fino all’11 novembre, alla galleria niArt, “All’uso di Romagna”

Naddeo

Poco più che trentenne, Silvia Naddeo ha scelto Ravenna come città di adozione: romana, è grazie alla sua passione per il mosaico – appreso all’Isa Roma 2 dove si è diplomata in Di­scipline Pittoriche – che si è trasferita in Romagna per frequentare l’Ac­cademia di Belle Arti di Ravenna e specializzarsi in questo linguaggio.
Il mosaico rappresenta ormai la sua tecnica privilegiata tramite cui si esprime con un’impeccabile sicurezza e una cifra stilistica del tutto riconoscibile in ogni uscita pubblica.
Se la tecnica è sempre apparsa in linea con gli insegnamenti accademici – fatti secondo tradizione ma aperti anche a novità e sperimentazioni – è soprattutto nella scelta dei soggetti e del modus operandi che Silvia si è ritagliata una posizione di visibilità. Dai primi lavori che comprendevano oggetti simbolici eseguiti con cannucce di plastica, abbiamo assistito al ritorno a una tecnica più tradizionale che prende a modello il linguaggio Pop e reitera il tema del cibo. D’altra parte, in un’intervista da lei rilasciata alcuni anni fa venivano messe in luce dall’artista i punti di contatto dei processi creativi fra mosaico e cucina come la scelta dei materiali, il taglio delle materie, la loro interazione per un risultato che si compone lentamente, talvolta per aggiunte, e che termina con un risultato condiviso e di nutrimento estetico.

La piccola mostra diventa un saggio
che attualizza
veramente il mosaico

Assecondando un gigantismo alla Oldenburg oppure l’imitazione della realtà in scala 1:1 degli altri colleghi statunitensi, Silvia ha realizzato cibi cotti e crudi, proponendoli da soli o su tavole e tovaglie da picnic perfettamente imbandite. Carote e torte alla frutta giganti hanno trionfato insieme a formaggi, uova, cetrioli affettati, uova al tegamino e superMac, in un tripudio di verdure fresche, junk foods o selezioni raffinate di crostacei. L’ironia del linguaggio Pop – ribadito nel gigantismo o nell’iperrealismo dei suoi lavori – è una radice che viene confermata ma allo stesso tempo messa in discussione dalla preziosità della tessitura musiva e dall’allestimento sempre perfetto, privo di sbavature.
A questa voluta ambiguità rimanda anche il mosaico che l’artista ha presentato alla mostra “Montezuma, Fontana, Mirko” al Mar di Ravenna: una teca frigorifera di cibi congelati allestititi come nei grandi supermercati.
Si intravede in questo bel lavoro il passo successivo della riflessione nei confronti della tradizione culinaria intesa come espressione culturale con i suoi collegamenti relazionali e storici, o all’opposto come perdita di identità a cui costringe il mercato alimentare. Il controaltare di questa manomissione dei codici culturali è perfettamente visibile nella piccola esposizione, curata da Paolo Sacchini, da poco inaugurata alla niArt Gallery di Ravenna. Secondo il consueto allestimento geometricamente perfetto sono presenti tutti gli ingredienti della ricetta dei cappelletti “all’uso di Romagna”, compresi gli strumenti necessari alla loro realizzazione: impasto, ripieno, matterello, parmigiano, uova e cappone, fra oggetti reali e opere a mosaico l’apparenza è talmente invitante da immaginare gli odori. Il rimando alla Pop nella realizzazione viene a mancare nella delicatezza dei materiali; gli oggetti ritornano ad essere Pop nella loro aderenza al quotidiano ma se ne allontanano quando si comprende l’indagine che è stata condotta per la loro scelta, indicata dalle pagine del’Artusi, un classico della storia culinaria: prova ne sia la presenza della ricotta e di un panetto di burro, che scandalizzano i romagnoli presenti ma vengono consigliati dal classico della letteratura del 1891 per il ripieno dei cappelletti e la rosolatura del cappone. La piccola mostra diventa un saggio che attualizza veramente il mosaico rilanciando in questa tecnica antica il senso di una identità contemporanea.

All’uso di Romagna di Silvia Naddeo – Galleria Niart, via Anastagi 4, Ravenna – fino a 11 novembre 2017; orari: Ma, Me 11-12,30 / Gio, Ve 17 – 19 / Sa 11-12,30 / 17-19, altri giorni e orari su appuntamento al 338 2791174.

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