Il ravennate Maurizio Lupinelli tra i vincitori dei Premi Ubu, gli Oscar del teatro

Un riconoscimento anche al laboratorio permanente dedicato a persone diversamente abili

Doppelganger Premiazione

Maurizio Lupinelli è il primo a sinistra

Si è tenuta ieri sera (13 dicembre) a Riccione la cerimonia di consegna dei Premi Ubu 2021, gli Oscar del teatro italiano, promossi dall’Associazione Ubu per Franco Quadri e da Riccione Teatro.

Tra le categorie più attese, quella relativa al Miglior Spettacolo di Danza che quest’anno ha premiato il ravennate Maurizio Lupinelli di Nerval Teatro assieme alla compagnia trentina Abbondanza/Bertoni che, l’estate scorsa, hanno diretto a quattro mani lo spettacolo Doppelgänger, coprodotto da Armunia/Festival Inequilibrio di Castiglioncello.

Lo spettacolo vede in scena due soli attori: il danzatore Filippo Porro e Francesco Mastrocinque, che da anni frequenta il Laboratorio Permanente di Nerval Teatro nella Bassa Val di Cecina, in Toscana, un progetto di inclusione sociale attivo da circa 15 anni e dedicato a persone diversamente abili. Francesco Mastrocinque ha partecipato per molti anni alle attività del Laboratorio, fino ad accettare di mettersi in gioco e lavorare al fianco di un danzatore, esplorando un percorso inedito a due.

QUI UNA NOSTRA RECENTE INTERVISTA A MAURIZIO LUPINELLI

Sulla genesi del progetto, Maurizio Lupinelli, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni raccontano che «fin dai primi incontri abbiamo cercato di cogliere nello sguardo dei due interpreti, soprattutto un riconoscersi e attraverso questa reciproca ri-conoscenza, restare in ascolto di questa loro fase germinale. È seguito poi, diremmo in maniera naturale e quasi esclusivamente autogestito da loro stessi, uno sviluppo simbiotico dell’azione fino ad arrivare alla solitudine e al groviglio di arti e luce, di suoni e silenzi; il tutto attraverso un processo di relazione quasi esclusivamente somatico».

Il Premio Ubu 2021 come Miglior Spettacolo di Danza è un importante segnale di riconoscimento anche per l’esperienza stessa del Laboratorio Permanente, il cui modello, dallo scorso giugno, è stato esportato a Ravenna, sotto il nome de Il teatro è differenza e sta coinvolgendo i ragazzi e le ragazze diversamente abili che frequentano i centri diurni di tre cooperative cittadine: La Pieve, San Vitale e Selenia.

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