Al teatro Goldoni, il 25 marzo, il concerto di due maestri interpreti del barocco, Dantone e Tampieri di Accademia Bizantina. Oltre alle sonate, in programma anche la celebre “Ciaccona ” e la “Fantasia cromatica e fuga” per clavicembalo
Violino e clavicembalo si intrecceranno per l’occasione in un elegante e raffinato dialogo, tra le massime espressioni della produzione strumentale del compositore tedesco. Gli anni 1717-23 furono un periodo molto felice per la produzione musicale profana di Bach che ricopriva il ruolo di maestro di cappella a Cöthen, al servizio del principe Leopoldo. Questi era calvinista e nel rispetto dei rigorosi principi religiosi non ammetteva una musica sacra eccessivamente elaborata. Per questo Bach coltivò con passione il genere strumentale, essendo la sua attività in quegli anni rivolta quasi esclusivamente all’ambiente di corte. In quel periodo si collocano le 6 sonate e partite per violino solo, da cui è tratta la celebre “Ciaccona” e la raccolta di 6 sonate per violino e cembalo. Caratteristica di queste composizioni è il dialogo che si instaura tra gli strumenti: non è necessariamente il violino a guidare il discorso musicale e il cembalo a svolgere funzione di sostegno, ma entrambi gli strumenti ricoprono il medesimo ruolo all’interno della composizione. Risale a quegli anni anche la “Fantasia cromatica e fuga”, composizione ricchissima di contrasti in grado di meravigliare l’ascoltatore allora come oggi.
L’ultimo appuntamento con “Libera La Musica”, il 7 aprile, sarà dedicato a Vivaldi e vedrà protagonisti sempre i maestri Ottavio Dantone e Alessandro Tampieri.