Pizzi e Dantone raccontano in scena il mito di Orfeo secondo Monteverdi

Il 6 e 7 novembre la nuova produzione lirica al Teatro Alighieri di Ravenna con l’orchestra Accademia Bizantina

Orfeo Accademia Bizantina

Se L’Orfeo di Claudio Monteverdi è “un punto di riferimento per chi continua a credere nel valore culturale e spirituale di questo genere musicale”, come lo descrive il regista e scenografo Pier Luigi Pizzi, non poteva non essere parte del percorso della Stagione d’Opera 2021/22 del Teatro Alighieri – ritornare alle radici, insomma, per rinnovare l’incanto di quel patrimonio insostituibile e prezioso che è il melodramma in Italia.

Sabato 6 alle 20.30 e domenica 7 novembre alle 15.30, il mito universale del cantore sulle tracce della propria amata è affidato alla sapienza registica di Pizzi – che ne firma anche scene e costumi – e alla raffinatezza musicale di Accademia Bizantina guidata da Ottavio Dantone, per una nuova coproduzione con il Teatro Comunale di Ferrara.

Come L’isola disabitata di Haydn che ha aperto la Stagione, anche L’Orfeo fu concepito per la rappresentazione di corte, in questo caso quella dei Gonzaga: composta su libretto del conte Alessandro Striggio, l’opera debuttò nel 1607 nel Palazzo Ducale di Mantova, dopo l’anteprima presso l’Accademia degli Invaghiti. A ben vedere, nell’Euridice di Peri (1600) è la figura della Tragedia a presentare l’azione, mentre ne L’Orfeo il ruolo è affidato alla Musica: scelta che sembra riflettere la concezione monteverdiana di favola in musica, là dove la musica non illustra l’azione o si limita a sostenere un testo, ma diventa essa stessa materia drammatica.

Veste i panni del mitico cantore Giovanni Sala, il cui debutto sulla scena è avvenuto proprio a Ravenna, nel Falstaff del 2014, e che da allora ha lavorato in importanti teatri italiani ed europei, anche sotto la direzione di Riccardo Muti. Dopo l’introduzione della Musica (Vittoria Magnarello), i pastori si raccolgono attorno a Orfeo e Euridice, che celebrano le proprie nozze. L’atmosfera gioiosa è infranta dall’arrivo di una messaggera che annuncia la morte di Euridice, morsa da un serpente. Orfeo decide di scendere nell’oltretomba per riportare la sposa alla vita: accompagnato dalla Speranza (Margherita Maria Sala), si imbatte in Caronte  che deve addormentare con la propria lira per poter attraversare il fiume infernale. Proserpina (Daniela Pini) e Plutone concedono al cantore di ricongiungersi alla sua amata, stabilendo però che non dovrà mai guardarla prima di aver lasciato l’Averno. Roso dal dubbio che Euridice non lo stia seguendo, Orfeo infrange la clausola e la perde per sempre.

Informazioni e biglietti tel. 0544 24924 oppure sul sito web del teatro Alighieri

 

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