Le “forme” di Nino Caruso nella nuova grande mostra del Mic di Faenza

Open day nel pomeriggio del 27 maggio. Esposte fino a ottobre un centinaio di opere dell’artista, designer e scrittore, noto più all’estero che in Italia

Nino Caruso Ceramiche Mic

Dopo circa due anni, la mostra omaggio a Nino Caruso che il Mic ha organizzato insieme ai musei giapponesi di Kyoto e Mino arriva (dal 28 maggio) finalmente a Faenza con la curatela di Claudia Casali, Tomohiro Daicho e con il supporto dell’Archivio Nino Caruso.

La mostra antologica di ampio respiro racconta un percorso di oltre 50 anni. Circa un centinaio di opere a documentare l’intensa attività di questo protagonista della ceramica, meglio noto all’estero che non in Italia.
Caruso fu artista, ceramista, designer, scrittore; a lui si devono i primi scritti divulgativi sull’arte del fare ceramica, tradotti in tutto il mondo. La sua biografia delinea la vitalità di un personaggio sempre alla ricerca di nuove esperienze artistiche e produttive.
La sua ampia produzione mostra un’attenzione particolare alle tematiche dell’antico applicate alla modernità. Già dai lavori degli esordi, negli anni ’50, considerati primitivi e picassiani, emerge uno studio sulla tradizione rivisitata successivamente nelle produzioni più legate al design, all’applicazione in spazi urbani e architettonici. La sua passione per l’arte etrusca gli vale importanti riconoscimenti con opere collocate in spazi pubblici in omaggio a questa significativa civiltà.

Il 27 maggio, dalle 14 alle 19, open day ad ingresso gratuito. La mostra resterà poi aperta dal 28 maggio al 10 ottobre.

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