Riflessioni sull’arazzo in mostra fino a settembre alla sala del mosaico della biblioteca Classense e la “sovrapposizione” con il libro di James Hillman dedicato a Ravenna
Creato appositamente dall’artista (Brescia, 1958), l’arazzo collocato nel salone della Classense è nato site-specific valutando trama, colori e partitura decorativa dell’antico mosaico pavimentale proveniente dagli scavi di Classe, qui trasferito e ricomposto alla fine del XIX secolo.
Fragments, titolo del lavoro esposto e dell’esposizione, non è un unicum nella produzione dell’artista che già da diversi anni realizza arazzi secondo un preciso procedimento che va dalla progettazione all’esecuzione del manufatto su appositi telai in Belgio. Nonostante l’automatizzazione della manifattura, l’ultima fase di lavoro si basa ancora su una stretta collaborazione fra artista e artigiani. Altrettanto complessa la fase iniziale della progettazione della serie degli arazzi che nascono dallo studio di esemplari medievali fino a quelli del primo Rinascimento.
Le immagini quindi vengono selezionate in base alla loro risultante di vicinanza/lontananza, al loro essere sconosciute all’artista, addirittura alla loro capacità di trasformarsi in ossessioni visive. Questo procedimento richiama la potenza delle icone che il bizantinista Pavel Florenskij considera «finestre aperte sull’invisibile», una considerazione ripresa poi da Kandinskij che ritiene l’arte un atto di rivelazione. Questi sono alcuni fra gli autori amati dal filosofo e psicoanalista James Hillman che nella sua ultima immagine – scritta prima della morte con l’aiuto della Ronchey – decifra le vere immagini interiori come produzioni della psiche e dell’anima, la cui attività primaria è legata all’immaginazione.
Il filologo e storico delle religioni Kàroly Kerényi accusava la modernità di aver perso un organo importante, quello del mistero o in generale del simbolo, capace di cogliere la profondità dell’eikon, della vera immagine: molti artisti, e fra questi Donzelli, sembrano costituire oggi l’ultimo fronte alle false immagini, ad un enorme surrogato di senso che dilaga ogni giorno.
Maurizio Donzelli. “Fragments”; Biblioteca Classense (Sala del Mosaico) Ravenna; fino al 13 settembre; orari: lun. 14-19, mar-sab 9- 19; chiuso dom, 23 luglio e 10-20 agosto; ingresso gratuito.