Inaugurata una rassegna dedicata all’artista di scena Emma Calderini, che ebbe grande successo tra gli anni ’30 e ’60. Resterà aperta al pubblico fino all’8 marzo
L’esposizione è anche occasione per ricostruire la figura di un’artista ravennate che ebbe grande successo tra gli anni Trenta e Sessanta; da Ravenna, dove frequentò l’Accademia ed ebbe come maestro Giovanni Guerrini, si trasferì a Milano: qui lavorò per riviste e case di moda prima di dedicarsi allo spettacolo come costumista. Fra gli altri, Ettore Romagnoli, Anton Giulio Bragaglia, Enzo Ferrieri, Sandro Bolchi le chiesero di collaborare alle rappresentazioni teatrali, cinematografiche o televisive che diressero.
Emma Calderini produsse centinaia di bozzetti, schizzi e disegni che sono custoditi in varie istituzioni italiane, dalla Raccolta Bertarelli di Milano, alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, alla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano e che, soprattutto, confermano le sue capacità creative ma anche il suo rigore filologico, testimoniato soprattutto nelle sue opere edite, anch’esse esposte in mostra: Il costume popolare in Italia (1934), volume pubblicato sotto gli auspici di Corrado Ricci e Aldo Spallicci, e Acconciature antiche e moderne (1962).
La mostra resterà aperta fino all’8 marzo. Orari: lunedì dalle 14 alle 19; da martedì a sabato dalle 9 alle 18.30.